Muore Keenan Anderson ed è shock sulla rete. Il video della sua fine sta facendo il giro del web. Si vede l'uomo a terra, con un poliziotto che gli preme il gomito sul collo e un altro che lo colpisce con una pistola stordente per oltre trenta secondi. Una scena raccapricciante con cui perde la vita quest'insegnante di 31 anni famoso per essere il cugino di uno dei fondatori di Black Lives Matter, Patrisse Cullors. Il collegamento con la morte di George Flyod è inquietante e piuttosto evidente. Le sue ultime parole spazzano il cielo dai dubbi. Ecco cosa è accaduto in questa tragedia.
Su Youtube è disponibile il terribile video di cui riportiamo solo un fotogramma. Il giovane, secondo quanto si sente dalle immagini tratte dalla body-camera di uno dei poliziotti pubblicate ieri dalla polizia di Los Angeles, urla queste parole:
I fatti risalgono allo scorso 3 gennaio ma in queste ore la polemiche è incandescente. Tutto era partito, secondo la ricostruzione, con Anderson che era rimasto coinvolto in un incidente automobilistico. Quando la polizia è arrivata l'ha trovato in mezzo la strada che chiedeva aiuto ma a quel. A questo punto l'agente gli ordinato di andare sul marciapiede e mettersi contro il muro. All'inizio la vittima ha obbedito, ma poi si è preoccupata per l'atteggiamento aggressivo del poliziotto e ha cercato di fuggire. Una volta fermato, l'agente gli ha ordinato di mettersi a terra a pancia sotto, sono arrivati altri agenti con il giovane che diceva «aiutatemi, stanno cercando di uccidermi». Dopo essere stato bloccato e colpito dal taser, Anderson è andato in arresto cardiaco ed è spirato dopo il ricovero in ospedale.
Intervistata dal Guardian, Patrisse Cullors ha così commentato la scomparsa del parente:
E continua:
Ecco il suo post su Instagram:
Le statistiche degli omicidi di questo genere dimostrano che circa il 10% delle uccisioni da parte della polizia avvengono durante interventi per incidenti stradali. Il capo della polizia di Los Angeles, Michel Moore, ha detto che Anderson ha avuto un comportamento «erratico» con gli agenti e che, secondo i primi test, aveva tracce di cannabis e cocaina nel sangue. Puntuale la replica di Melina Abdullah, un'altra cofondatrice di Black Lives Matter Los Angeles: