Nella messa oggi di Papa Francesco - in occasione della quarta Domenica della Parola di Dio - il Pontefice ha restituito diversi concetti, tra cui la necessità di professare "un Dio dal cuore largo". Davanti a 5mila presenti in Basilica di San Pietro, Francesco ha ribadito che "Gesù sconfina, va verso gli altri perché la misericordia è per tutti. Il Vangelo ci presenta Gesù sempre in movimento, in cammino verso gli altri. In nessuna occasione della sua vita pubblica Egli ci dà l'idea di essere un maestro statico, un dottore seduto in cattedra; al contrario, lo vediamo itinerante e lo vediamo pellegrino, a percorrere città e villaggi, a incontrare volti e storie."
Inoltre, ha aggiunto che "i suoi piedi sono quelli del messaggero che annuncia la buona notizia dell'amore di Dio e tutti possono vedere la luce. E così Gesù 'allarga i confini': la Parola di Dio, che risana e rialza."
Durante l'omelia, Papa Francesco ha quindi sottolineato il comportamento della Chiesa nel rinforzare la fede e che "non ci succeda di professare un Dio dal cuore largo ed essere una Chiesa dal cuore stretto; questa sarebbe, mi permetto di dire, una maledizione".
Questo il passaggio del pontefice: "Questa è la strada che ci ha indicato la Chiesa: tutti, anche i Pastori della Chiesa, siamo sotto l'autorità della Parola di Dio. Non sotto i nostri gusti, le nostre tendenze e preferenze, ma sotto l'unica Parola di Dio che ci plasma, ci converte e ci chiede di essere uniti nell'unica Chiesa di Cristo. Non ci succeda di professare un Dio dal cuore largo ed essere una Chiesa dal cuore stretto; questa sarebbe, mi permetto di dire, una maledizione. Non ci succeda di predicare la salvezza per tutti e rendere impraticabile la strada per accoglierla, di saperci chiamati a portare l'annuncio del Regno e trascurare la Parola, disperdendoci in tante attività secondarie o tante discussioni secondarie."
Leggi anche: Papa Francesco: Il chiacchiericcio fa tanto male, distrugge