Il tema dell'idrogeno si intreccia nel filo tra Algeria, Italia e Europa. "Era una conseguenza, un qualcosa che conoscendo l'Algeria sarebbe stata normale. Avendo a conoscenza l'importanza della figura di Mattei in Algeria il costruire una strategia secondo le logiche di Mattei era inevitabile, come voluto dal presidente Tebboune. In quanto statista lo stesso Tebboune dà un messaggio di forza all'opinione pubblica. Questo è uno dei motivi per cui l'Algeria sta entrando nel Brics e diventeranno Bricsa. Enrico Mattei era più uno statista che altro", così Aroldo Curzi Mattei, pronipote di Enrico Mattei e presidente della fondazione a lui intitolata, nel corso della trasmissione "L'imprenditore e gli altri" su Cusano Italia Tv.
Le sue dichiarazioni giungono alla luce delle parole del Presidente del consiglio Giorgia Meloni in occasione della visita in Algeria e del lancio del "Piano Mattei". Tra i temi principali del piano di collaborazione tra Roma e Algeri, oltre al sistema dell'immigrazione, c'è anche quello legato alle risorse energetiche. Lo stesso Aroldo Curzi Mattei, nel corso della trasmissione, si è soffermato su alcuni passaggi principali sul tema dell'idrogeno, dalla produzione ai costi:
Le parole di Aroldo Curzio Mattei sull'idrogeno in Algeria arrivano alla luce della visita di Giorgia Meloni nel Paese nordafricano dopo vent'anni esatti dal giorno in cui venne firmato il Trattato di Amicizia e Cooperazione tra Algeri e la Penisola. Dopo che negli ultimi mesi si era rafforzato l'asse sul tema del gas, anche dopo gli incontri tra l'ex premier Mario Draghi e l'ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio, questa volta per il premier Meloni e il presidente Tebboune c'è stata l'occasione propizia per firmare la seconda dichiarazione congiunta lungo l’asse Roma-Algeri negli ultimi dodici mesi. Così si è espressa Giorgia Meloni sul tema: