Silvio Berlusconi prova a gettare acqua sul fuoco dopo alcune voci di malumori all’interno della maggioranza sulla riforma della giustizia promossa dal ministro Carlo Nordio: piena fiducia nei confronti del lavoro dell’ex magistrato, tuttavia il Cavaliere ha tenuto a precisare la centralità di Forza Italia nel progetto governativo sui principali temi, tra cui Ucraina, autonomia, tasse e pensioni.
Silvio Berlusconi difende l’operato di Carlo Nordio sulla riforma giustizia con consapevolezza delle sue parole. Fu infatti lui a rendere permanente nel 2002 il 41 bis, ossia il regime di carcere duro, per i condannati per mafia, confiscando alle cosche un patrimonio vicino ai 20 miliardi.
Parlando proprio del contrasto alla criminalità organizzata, il leader forzista attacca una parte della magistratura, della politica e del giornalismo asserendo che la tutela della gente per bene va garantita in uno Stato di Diritto, per questo motivo confermiamo il sostegno convinto a Carlo Nordio. Anche perché la riforma da lui promossa non mina certo le fondamenta della magistratura, al contrario valorizza i magistrati seri e competenti che, fortunatamente, costituiscono la stragrande maggioranza dell’Ordine.
Sul tema delle intercettazioni, tra i più caldi dell’intero dossier, Berlusconi rivendica il diritto alla privacy di ciascun cittadino come fondamentale. Per metterlo sul piatto della bilancia servono casi eccezionali e ragioni gravissime, senza contare che questa forma di mentalità per cui esistono solo colpevoli e non innocenti è il motivo per cui vogliamo cambiare il modo in cui combattere il male.
Dove invece il Cavaliere segna una netta linea di demarcazione rispetto agli alleati è sullo sciopero dei benzinai: se da un lato lo etichetta come "sbagliato perché penalizza i cittadini incolpevoli", dall'altro ricorda "che i benzinai sono stati ingiustamente indicati come speculatori per un andamento dei prezzi che non dipende da loro".