Un bus si è schiantato contro un palo della luce ed è caduto in un burrone, prendendo fuoco e causando almeno 40 vittime: lo conferma un funzionario governativo del Pakistan. La tragedia si è consumata in Beluchistan, una delle regioni più povere dell'intero Paese e già vittima delle inondazioni che hanno devastato la nazione nei mesi scorsi.
Nel dramma una flebile speranza sopravvive, dal momento che il pullman ospitava al suo interno circa 50 persone. Partito da Quetta, piccolo villaggio del Beluchistan, il mezzo era diretto nella a Karachi, circa 500 chilometri di tragitto, tuttavia ha terminato la sua corsa nei pressi di Bela, quando mancavano circa un centinaio di chilometri alla destinazione.
Tragedia in Pakistan, bus precipita in un burrone: si teme che non ci siano sopravvissuti.
Hamza Anjum Nadeem, vicecapo del commissario di Polizia di Bela, ha dichiarato che sono stati recuperati i corpi di 40 persone, compresi i cadaveri di donne e bambini. Quattro passeggeri feriti sono stati soccorsi, ma sulle loro condizioni è complicato fare previsioni.
In rete circolano le immagini che mostrano brandelli di lamiera carbonizzati, vale a dire ciò che resta del bus. Affianco, in un'immagine spettrale, una lunga fila di teli verdi cela alla vista i cadaveri dei passeggeri. Tutti i corpi senza vita saranno trasportati a Karachi per il campionamento del Dna, per procedere all'identificazione. Successivamente le salme saranno consegnate ai parenti delle vittime per organizzare i funerali.
Purtroppo l'episodio non è stato isolato e fa il paio con la morte di una decina di studenti annegati durante un pic-nic al lago. Questa tragedia si è consumata nella diga di Tanda (200 km a ovest di Islamabad): pare che la barca su cui era stato allestito il banchetto si sia improvvisamente rovesciata, forse per il troppo peso. I bambini, di età compresa tra 11 e 13 anni, fanno parte di una scuola religiosa, ed erano in visita presso il bacino artificiale. Sarebbero una decina i dispersi secondo le autorità i locali, che hanno dovuto inoltre fare i conti con la scarsa disponibilità di sommozzatori nella zona. Nessuno dei ragazzi indossava il giubbotto di sicurezza durante la visita.