31 Jan, 2023 - 17:53

UniCredit, risultati finanziari da record nel 2022. Il Ceo Orcel: "No all'acquisizione di Mps"

UniCredit, risultati finanziari da record nel 2022. Il Ceo Orcel: "No all'acquisizione di Mps"

UniCredit brinda a un 2022 i cui risultati finanziari sono ai massimi storici nel nuovo millennio. Cifre che consentono al colosso bancario di guardare con ottimismo e fiducia alle sfide del futuro, ma al contempo di ammirare i cambiamenti di identità compiuti dal gruppo sotto la direzione dell’attuale Ceo Andrea Orcel.

I numeri sono oggettivamente impressionanti: 18,1 miliardi di ricavi (+14,7%), 5,2 miliardi di utili e altrettanti di dividendi (+40%, +64% esclusa la Russia), di cui 1,9 di liquidazione e 3,3 di riacquisto: in quest’ottica si attende l’ok dalla Banca Centrale Europea all’autorizzazione, ma non dovrebbero esserci intoppi. Completa il quadro faraonico il calo dei costi, limitato (2%) ma comunque da sottolineare.

Proprio il triplice rialzo dei tassi operato dall’istituto tra ottobre e dicembre dell’anno scorso, insieme a una ripresa del commercio nettamente superiore alle aspettative, ha consentito al gruppo di raggiungere tali livelli di incassi.

Risultati finanziari UniCredit 2022, vola il titolo in Borsa

I risultati finanziari ottenuti da UniCredit nel 2022 sono dunque frutto di un lavoro collettivo di cambiamento interno che hanno confermato la direzione giusta imboccata dal colosso bancario di Gae Aulenti.

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I risultati dicono che c'è stata una trasformazione, grazie alla semplificazione dei nostri processi. Ora c’è grande fiducia nei confronti degli obiettivi futuri.Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit

Ora resta da capire quali saranno le strategie future del gruppo dopo essersi concentrato sulla propria salute finanziaria. I rumors davano con insistenza la fattibilità di un interesse per Monte dei Paschi di Siena, eppure Orcel accantona l’ipotesi chiarendo che i tempi non sono maturi. Ma la verità è che la sola UniCredit sta generando più valore di qualsiasi fusione o acquisizione.

I dati complessivi sono poi frutti di un quarto trimestre clamoroso con circa 6 miliardi di introiti, uno tra i più pingui economicamente dell’ultimo decennio. La reazione in Borsa è la naturale conseguenza di tali cifre stratosferiche: solo nelle prime ore della mattinata, il titolo guadagna l’11% attestandosi a 17,6 euro per azione.

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Mattia Polver
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