È necessario un processo a livello internazionale. A reclamarlo è il procuratore generale tedesco Peter Frank che al quotidiano Welt am Sonntag spiega come la Germania abbia raccolto prove sufficienti per accusare la Russia di crimini di guerra in Ucraina.
"Attualmente, ci stiamo concentrando sulle uccisioni di massa a Bucha o sugli attacchi contro le infrastrutture civili ucraine", ha affermato Frank, aggiungendo che finora i procuratori dispongono di prove "a tre cifre".
Il procuratore generale tedesco Peter Frank alla domanda su chi dovrebbe essere processato per i crimini di guerra in Ucraina, ha replicato che i leader della Russia e coloro che attuano le decisioni al più alto livello militare dovrebbero essere chiamati a rispondere in maniera netta e precisa.
"Ci stiamo preparando per un eventuale successivo processo giudiziario, sia noi in Germania, sia con i nostri partner stranieri, sia davanti a un tribunale internazionale", ha affermato il Peter Frank. La Germania ha iniziato a raccogliere prove poco dopo lo scoppio della guerra, a marzo 2022 per perseguire possibili crimini di guerra, anche intervistando i rifugiati ucraini e valutando le informazioni disponibili pubblicamente.
L’accusa che l’Ucraina e i suoi alleati occidentali hanno rivolto alle forze russe è quella di aver commesso atrocità in una città satellite di Kiev, a Bucha, subito dopo l'invasione dello scorso febbraio. Mosca ha contestato l'accusa rivoltagli negando ogni singolo fatto come quello di aver deliberatamente colpito i civili ma di aver preso di mira solamente le infrastrutture importanti dell’Ucraina. Il presidente Zelensky e gli alleati occidentali stanno spingendo per la creazione di un tribunale speciale per perseguire i leader militari e politici russi che ritengono responsabili dello scoppio della guerra.
D’altro canto la Corte penale internazionale aveva già avviato pochi giorni dopo l'invasione di Mosca del 24 febbraio, una propria indagine su presunti crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Nonostante questo non avendo giurisdizione per perseguire l'aggressione in Ucraina ha di fatto messo solamente in evidenza un problema visibile a tutti. Il capo della Commissione europea Ursula von der Leyen, in visita a Kiev, ha dichiarato giovedì 2 febbraio che un centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione in Ucraina ‘dovrebbe sorgere all'Aia’.