Storia del crimine: Jeffrey Dahmer, il "cannibale di Milwaukee". Questa è la storia di uno dei più efferati serial killer: un vero e proprio mostro. Un assassino seriale omosessuale che amava uccidere persone di sesso maschile. Jeffrey Dahmer nasce a Milwaukee nello Stato americano del Wisconsin il 21 maggio del 1960; poi, all’età di 6 anni si sposta con i suoi genitori nell’Ohio. Nel 1968, per lui, il primo punto di non ritorno: viene molestato sessualmente da un vicino di casa. A soli 10 anni, invece, Dahmer comincia a fare del male ad alcuni animali: decapita piccoli animali, soprattutto roditori. Poi pratica lo sbiancamento delle ossa di pollo con l’acido, e inchioda la carcassa di un cane a un albero. Allo stesso cane stacca la testa e la infila su un palo.
Giugno 1978: comincia la lunga scia di sangue di Jeffrey Dahmer. Omicidi efferati con tanto di atti di cannibalismo. La sua prima vittima è un autostoppista di nome Steven Hicks: il cannibale di Milwaukee lo invita a casa sua a bere qualcosa e quando il ragazzo prova ad andarsene, Dahmer lo colpisce in testa con un pezzo di metallo, poi lo strangola, lo smembra e ne seppellisce il corpo. Nel 1982 Jeffrey va a vivere con sua nonna a West Allis, nel Wisconsin. Nel mese di Agosto viene arrestato per atti osceni in luogo pubblico alla fiera del paese. A settembre 1986 si masturba in pubblico e viene condannato a un anno di carcere; pena sospesa con obbligo di terapia psichiatrica.
Il 15 Settembre 1987 Steven Tuomi sparisce nel nulla a Milwaukee e come lui: James Doxator nel gennaio 1988, Richard Guerrero il 27 Marzo dello stesso anno. A settembre 1988, la nonna lo caccia di casa per gli orari strani e il cattivo odore provocato dai terribili esperimenti fatti da Jeffrey con i corpi delle sue vittime. Nella sua follia, Dahmer cercava anche di creare dei veri e propri "zombie", iniettando acido muriatico e altre sostanze nel cranio delle sue vittime. Cacciato dalla nonna, Dahmer va a vivere a Milwaukee North dove adesca un bambino, lo porta nel suo appartamento, lo accarezza e gli offre soldi per posare nudo; il ragazzino si ribella, i vicini sentono le urla e chiamano la polizia che arresta Dahmer con l’accusa di molestie sessuali. Viene condannato a un anno di galera ma esce dopo soli 10 mesi per buona condotta. Prima della condanna, tornato in libertà, Dahmer massacra un'altra vittima: Anthony Sears.
Il cannibale di Milwaukee uccide Edward Smith, Raymond Smith, Ernest Miller, David Thomas, Curtis Straughter, Errol Lindsey e Anthony Hughes. Poi è la volta di Konerak Sinthasomphone, ovvero il bambino che Dahmer aveva molestato nel 1988. Il giovane riesce a liberarsi e a fuggire: viene ritrovato nudo, sotto shock e sanguinante. Ma Dahmer riesce ancora una volta a farla franca dicendo alla polizia che si tratta del suo amante omosessuale; Konerak non può difendersi perché imbottito di droghe. Jeffrey Dahmer se lo riporta a casa e lo uccide. Seguono altre vittime: Matt Turner, Jeremiah Weinberg, Oliver Lacy, Joseph Brandehoft.
E’ la sera del 22 luglio 1991. Dahmer porta a casa un ragazzo di colore 32enne, Tracy Edwards. Quella sera due agenti di pattuglia si vedono comparire davanti alla loro macchina un giovane completamente nudo e con al polso un paio di manette. Il ragazzo racconta l’orrore che stava per subire prima di essere riuscito a scappare. Allora gli agenti vanno a casa di Dahmer e scoprono tutto insospettiti dal fetore proveniente dall'interno dell’appartamento. Non immaginavano minimamente di scoprire un autentico museo degli orrori. Tre teste umane nel congelatore, quattro teschi dipinti su uno scaffale e altri sparsi per la casa, organi umani all'interno di un grosso congelatore, insieme a mani e uno scheletro. E ancora: 3 torsi umani nel barile. Il 22 Agosto 1991 Jeffrey Dahmer, accusato di 17 omicidi, viene condannato a 15 ergastoli per un totale di 957 anni di carcere. Jeffrey Dahmer muore in prigione il 28 Novembre del 1994 ucciso dal detenuto Christopher Scarver, il quale disse: Ho eseguito un ordine di Dio.
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