Pirateria De Siervo Telco. Nei giorni scorsi l’amministratore delegato della Lega Calcio, Luigi De Siervo, aveva accusato, in una intervista a La Repubblica, gli operatori delle telecomunicazioni di favorire la visione illegale delle partite di calcio. La pirateria è purtroppo un fenomeno ancora largamente utilizzato che fa perdere milioni di euro all’industria calcistica. Le Telco hanno affidato ad una lettera la replica per chiarire la loro posizione in materia.
Gentile direttore,
l’Amministratore Delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, lo scorso 16 febbraio dalle colonne di Repubblica ha rivolto una grave accusa agli operatori di telecomunicazioni. Ha sostenuto che gli operatori non contrastano la pirateria perché avrebbero un beneficio dal traffico di contenuti diffusi illegalmente. Si tratta di un’accusa palesemente infondata.
Chiunque può constatare che gli abbonamenti per l’accesso a internet delle utenze residenziali sono flat: in altre parole, gli utenti pagano una tariffa fissa, indipendentemente dal traffico. Per la fruizione di contenuti attraverso la rete cellulare, le tariffe consentono traffico dati per alcune decine se non centinaia di Gigabyte e molti utenti dispongono di traffico illimitato come sulla rete fissa.
Il traffico di contenuti legittimi o piratati non comporta aggravio di spesa per il consumatore né alcun beneficio agli operatori. Quindi non avremmo alcun motivo di adottare l’atteggiamento omissivo di cui ci accusa la Lega di Serie A. Al contrario, l’incremento di traffico dovuto dall’immissione in rete di contenuti live comporta un continuo impegno a investire sulle infrastrutture per dare agli utenti il miglior servizio possibile.
Come ricordato da Asstel – Assotelecomunicazioni nel comunicato di risposta a De Siervo, dal 2017 a oggi gli operatori di telecomunicazioni hanno realizzato investimenti superiori a 7 miliardi di euro per anno. Noi siamo sempre stati contro la pirateria e oggi sosteniamo qualsiasi azione contro la violazione dei diritti sui contenuti immessi in rete. In questi giorni si dibatte di proposte legislative in grado di affrontare compiutamente questo problema, senza gravare economicamente su un servizio, quello di accesso a Internet, sul quale già investiamo ingenti somme.
Anziché lanciare accuse infondate e gravi, quindi, il sistema calcio dovrebbe confrontarsi con la filiera di distribuzione dei contenuti, con le autorità regolatorie e il legislatore per contribuire all’adozione di strumenti adeguati.
Aldo Bisio - Ad Vodafone Italia
Alberto Calcagno – Ad Fastweb
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Benedetto Levi – Ad Iliad Italia
Ci aspetta il bando per i diritti televisivi più difficile di sempre. Il mercato è complesso, abbiamo registrato la progressiva disaffezione di Mediaset e la scelta di Sky, nell’ultimo triennio, di avere un ruolo più marginale. Ma ciò che preoccupa è che ci troviamo in un sistema in cui manca la certezza del diritto. Con la pirateria, chi ci perde è sicuramente la Serie A: il danno è di circa 1 miliardo ogni tre anni, ma tutto il calcio, anche la Serie B e la Lega Pro, è finanziato con i soldi dei diritti televisivi.
C’è soprattutto l’atteggiamento omissivo delle società di telecomunicazione. Abbiamo il triste primato di essere il Paese col tasso di pirateria più alto al mondo. E questo è avvenuto nel silenzio della politica e delle autorità. Oggi gli investimenti stranieri sono frenati. Chi compra una borsa in un negozio se in strada te la vendono identica a un quarto del prezzo? spiegava l’Ad della Lega.
"Elemento esiziale per il nostro futuro è che questo governo riesca a inserire in uno dei prossimi strumenti legislativi una norma chiara contro la pirateria del calcio, che ha caratteristiche diverse da tutto il resto: ha bisogno di un intervento immediato, per far cadere il sito pirata entro 30 minuti. Senza questo intervento saremo sempre il calcio più piratato del mondo. Quindi più poveri. E la responsabilità non può che essere della politica. Vorrei invece ringraziare Agcom, che negli ultimi mesi ha finalmente assunto una delibera chiara e i parlamentari Elena Maccanti e Federico Mollicone che lavorano a un provvedimento quadro: si occuperà delle infinite sfaccettature della pirateria nel Paese, incluse le frodi online. Lo avremo entro un anno. Ma ora serve una norma immediata ha concluso De Siervo.