Per la Russia non ci sarebbero ancora le condizioni per uno "sviluppo pacifico" nel prosieguo della guerra in Ucraina: lo ha sostenuto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov durante un colloquio con i giornalisti, citato dall'agenzia Tass. Un'ennesima conferma, dunque, di come l'operazione militare russa in corso da più di un anno sia destinata a continuare.
Peskov giudica inoltre "impossibile" il ritorno della Crimea all'Ucraina, perché la penisola affacciata sul mar Nero è considerata "una parte integrante della Russia". Spazio anche ad un commento sulle nuove sanzioni dell'Ue, reputate "assurde": secondo il portavoce di Putin alla base del decimo pacchetto di sanzioni occidentali c'è una carenza di obiettivi da colpire.
Nonostante da Mosca rimangano convinti che la guerra sarà un processo lungo, la Russia intende comunque studiare "con grande attenzione" il piano cinese, allo scopo di stabilire un negoziato e porre fine al conflitto. Lo ha ribadito il portavoce di Putin, sottolineando anche come la possibilità che la Cina fornisca all'armata russa nuove armi e munizioni sia stata "smentita dalla parte cinese".
Resta intanto ottimista il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in un messaggio sul suo profilo Telegram si dice convinto che il suo Paese sia destinato "inevitabilmente" alla vittoria.