Non accennano a placarsi le scosse in Turchia, dove l'ultimo terremoto ha colpito Malatya, città di oltre 400mila abitanti nell'Anatolia orientale, a sud est del Paese: il primo bilancio è di un morto e almeno 69 feriti, secondo quanto riportato da Anadolu, che cita l'agenzia per i disastri e le emergenze turche Afad. Bilancio che, tuttavia, potrebbe aggravarsi nelle prossime ore.
Malatya è una delle province turche già colpite dal sisma del 6 febbraio. L'epicentro della scossa, di magnitudo 5.6 sulla scala Richter, è stato individuato a Yesilyurt, uno dei distretti della città del sud est anatolico. Squadre per la ricerca e per il soccorso sono state inviate dall'agenzia Afad dopo che alcuni edifici sono crollati a seguito della violenza del terremoto. In un video trasmesso dalla televisione di Stato turca Trt si vedono gli abitanti degli edifici cittadini allontanarsi dalle loro abitazioni in preda al panico e correre in strada.
Sono ormai almeno 44.374 le persone che hanno perso la vita in Turchia a causa del terremoto che ha colpito il sud est anatolico il 6 febbraio. Si tratta dell'ultimo bilancio aggiornato dall'Afad, agenzia turca per i disastri e le emergenze, come riporta Sabah. Il presidente dell'Afad Yunus Sezer ha snocciolato alcuni numeri a testimonianza della tragedia: quasi 10mila scosse di assestamento registrate dal giorno del sisma, oltre un milione e mezzo di sfollati nelle dieci province colpite dal terremoto, circa 563mila persone evacuate complessivamente dalla zona.
Intanto non è da meno la situazione in Siria, dove, secondo la Ong Osservatorio siriano sui diritti umani, le vittime nelle zone colpite dal terremoto sono oltre 6.700. Il conteggio complessivo è salito dunque ad oltre 50mila morti tra i due Paesi.