La Grecia si stringe intorno al dolore delle famiglie delle vittime rimaste uccise nell’incidente ferroviario avvenuto a Larissa martedì sera. Oltre al dramma, la cittadinanza si attende risposte sull’accaduto e giustizia per la memoria di chi non ce l’ha fatta.
Questa mattina è stato interrogato dal giudice il capostazione 59enne che guidava il convoglio: l’uomo avrebbe ammesso il proprio errore, sottolineando di non essersi reso conto dell’errore fino al momento dell’impatto.
Su di lui, in stato di fermo, pesa l’accusa di omicidio colposo: il numero delle vittime oscilla tra 42 e 46.
Il treno passeggeri ad alta velocità protagonista del dramma viaggiava con più di 350 persone a bordo, prima che la sua corsa si interrompesse contro un treno merci vicino alla città di Larissa. Appurata la dinamica dell’incidente ferroviario, la Grecia cerca ora di lavorare per riuscire a salvare quante più vite umane. Tuttavia, le operazioni di soccorso sono rese difficoltose dalle altissime temperature all’interno dei vagoni, impossibili da sopportare per qualsiasi corpo umano.
Le fiamme hanno infatti invaso i vagoni praticamente subito dopo l’impatto, con i video che mostrano un clima di enorme disperazione mentre i passeggeri cercano di divincolarsi e di uscire dalla lamiera della morte.
C’è poi anche la questione dell’identificazione delle vittime, quasi tutte giovanissime, con i parenti che hanno fornito un campione di Dna alle strutture ospedaliere per procedere alla verifica. Grande manifestazione di solidarietà da parte della popolazione, con migliaia di persone che hanno donato sacche di sangue.
Ma la tragedia diventa anche occasione per denunciare lo stato di arretratezza del trasporto pubblico ferroviario di Atene. Sotto accusa il ministro delle Infrastrutture Kostas Karamanlis, il quale ha annunciato le proprie dimissioni, mentre i ferrovieri hanno annunciato lo sciopero fino a data da destinarsi, per porre attenzione al tema della sicurezza. Ieri manifestazioni in piazza davanti alla sede ministeriale del premier Mitsotakis e della compagnia ferroviaria Hellenic Train, con disordini e scontri.
Sulla questione è implicata direttamente anche l’Italia, dal momento che le Ferrovie dello Stato nostrane gestiscono il trasporto passeggeri e merci dal 2017.