Accadde oggi 5 marzo 1953: la morte di Josif Stalin. Josif Vissarionovič Džugašvili, noto col suo pseudonimo Stalin che significa uomo d’acciaio, era nato a Gori, in Georgia, il 6 dicembre 1878 da una famiglia povera. Oggi ricorre il 70° anniversario della scomparsa del dittatore russo.
Stalin, con Adolf Hitler e Mao, è stato uno dei dittatori più sanguinari del XX Secolo. Succeduto a Lenin nella guida della Russia comunista, dopo aver distrutto con il terrore tutte le opposizioni, s’impose quale capo assoluto dell’URSS, della cui potenza industriale e militare gettò le basi. Sconfisse la Germania nazista nella Seconda guerra mondiale e creò un impero nell’Est europeo, facendo dell’Unione Sovietica una superpotenza
Tra il 1929 e il 1939, Stalin trasformò profondamente la società sovietica. L’economia fu pianificata e furono lanciati i piani quinquennali. Le terre vennero collettivizzate, l’opposizione dei contadini stroncata con grande violenza, l’industrializzazione avviata su vasta scala. L’intera società si trovò sottoposta al dominio del comunismo e della polizia.
Contro gli oppositori supposti o reali furono scatenate ondate di terrore, con purghe che portarono alla deportazione o alla morte di parte dei vertici dello stesso partito comunista sovietico, di tecnici, capi militari, intellettuali e cittadini comuni. Milioni di deportati nei campi di prigionia, i gulag, furono utilizzati come forza lavoro.
Nel giugno del 1941 la Germania nazista, rompendo il patto Ribbentrop-Molotov firmato nell’agosto del 1939, attaccò l’URSS con la famosa Operazione Barbarossa. Dopo le prime pesanti sconfitte, l’Armata rossa reagì e partì al contrattacco arrivando per prima in una Berlino ridotta in macerie. Il 30 aprile 1945 Hitler si suicidò nel bunker. Stalin ancora oggi è osannato in quella che è la Russia di Putin.
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