In occasione della Giornata internazionale per i diritti delle donne che si celebra oggi, mercoledì 8 marzo, il Viminale ha rilasciato un report contenente alcuni dati su femminicidi e violenze. C'è da preoccuparsi: negli ultimi quattro anni è stato evidenziato "un incremento" negli omicidi volontari con vittime di genere femminile. "Significativa" l'incidenza delle donne uccise "in ambito familiare/affettivo, in costante crescita nel quadriennio" di riferimento.
Il report, intitolato proprio "Donne vittime di violenza", snocciola una situazione davvero grave: nel 2022, tra i delitti commessi in ambito familiare/affettivo, "in circa un terzo dei casi" (34 su 125), le uccisioni di donne "si collocano nel quadro del rapporto genitori/figli". "Trend in crescita" anche per le violenze sessuali: il resoconto conferma "la necessità di riservare a tale fenomenologia criminale la massima attenzione".
Solo nel 2022, in Italia sono state uccise complessivamente 125 donne: una ogni tre giorni. Ad allarmare è soprattutto il contesto: se da un lato la quantità di omicidi si è nel complesso stabilizzata, dall'altro le vittime di sesso femminile sono aumentate. Nel dettaglio, durante l'anno appena trascorso 61 donne sono state uccise dall'attuale partner o dal proprio ex, altre 34 per mano dei genitori o dei figli e altre 8 da un altro parente. Oltre alle armi da fuoco, per compiere i propri crimini l'assassino utilizza sempre più spesso lesioni e percosse (16 le vittime da strangolamento): nell'anno appena trascorso si è persino registrato un caso di avvelenamento.
Il report del Viminale, curato dalla Direzione centrale della polizia criminale, sottolinea come il dato minore relativo a violenze sessuali si sia registrato nel 2020 (4.497 eventi): da allora, l'incremento è stato costante fino ad assestarsi a 5.991 eventi nel 2022. Si tratta di una media di più di 16 al giorno. In aumento anche la percentuale di casi scoperti e portati alla luce, che nel 2022 ha raggiunto il 61% con un aumento del 4% sull'anno precedente. Un dato che, seppur in misura ridotta, testimonia un lieve aumento delle denunce e allo stesso tempo dell'efficacia investigativa.
Oltre alle violenze sessuali, si è registrata una crescita anche nei reati di deformazione dell'aspetto, denunciati da chi ha subito lesioni permanenti al viso: 98 i casi nel 2022 (+7,6%). In calo i cosiddetti casi di revenge porn, ossia la diffusione illecita di immagini o video privati e sessualmente espliciti (1.178, -15,5%), oltre agli atti persecutori (-7,8%) e ai maltrattamenti in famiglia (-2,2%).
Per quanto riguarda la diffusione geografica, le regioni con la più elevata incidenza dei reati commessi, o quantomeno scoperti, sono l'Emilia Romagna, la Liguria e il Trentino Alto Adige. Si distinguono invece Basilicata, Campania e Abruzzo nell'evidenziare valori d'incidenza più bassi. Il 71% delle vittime di sesso femminile sono maggiorenni, e il 79% di nazionalità italiana.
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