Dopo i progetti ambiziosi di Donald Trump e le sue freedom city arrivano indiscrezioni che riguardano la città di Elon Musk. Pare infatti che oltre alla super app con cui saremo in grado di fare qualsiasi cosa, il tycoon starebbe pensando a una città a sua immagine e somiglianza di cui si conoscono diversi elementi: location (Texas) e scopo. Quest’ultimo aspetto rappresenta la parte più interessante dal punto di vista mediatico, poiché si tratterebbe di un abitato nel quale vivrebbero i dipendenti delle sue compagnie.
In senso assoluto non siamo di fronte a una novità, dal momento che molte aziende di fama internazionale sono organizzate sul modello campus.
A rendere solidi e credibili i rumor sono però i fatti: alcune società immobiliari riconducibili al miliardario avrebbero infatti acquistato 3,5mila acridi terreno alle porte di Austin. Coincidenza vuole che nei pressi si trovino alcune filiere produttive di Tesla e Space X.
Sul suo nome futuro sono già partite le scommesse. C’è chi parla di Musktropia, chi di Snailbrook (riferimento alla mascotte di una società di costruzioni da lui diretta), comunque sia non è noto se sarà amministrativamente indipendente e se la nuova città made in Musk sarà aggregata a qualche contea esistente.
Non serve conoscere direttamente il Ceo di Twitter per capire che abbia una discreta mania di controllo e potere. Alcuni sostengono che questo attaccamento nei confronti dei propri dipendenti, che potrebbero permettersi affitti inferiori ai prezzi di mercato, sia un tentativo di guadagnarsi la loro stima dopo i licenziamenti in massa arrivati a gennaio.
La struttura sarà dotata di ogni comfort per l’intrattenimento, ma la punta di diamante sarà senza dubbio la residenza privata di Musk. Non mancano ovviamente i curiosi che quotidianamente immaginano cosa sorgerà dagli scavi attualmente in corso, ma aleggia una comprensibile preoccupazione per gli impatti finanziari e ambientali dell’opera.