La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock (Verdi), durante un’intervista rilasciata a Repubblica e altri tre giornali europei, si è espressa su vari argomenti, quali il naufragio di Crotone, la guerra in Ucraina e i rapporti economici con la Cina.
Naufragio di Crotone, Baerbock: Ci vuole umanità e ordine
In merito al naufragio di Crotone, che ha portato alla morte di più di 80 migranti, la ministra ha affermato che la morte nel Mediterraneo è la ferita aperta dell’Europa ma promette di di continuare a lavorare su una politica comune dell’immigrazione:
Per quanto difficile, continueremo a lavorarci ostinatamente. Non possiamo abbandonare i Paesi ai confini esterni della Ue, né quando salvano gli esseri umani in mare, né quando respingono chi arriva alla frontiera ma non ha diritto all’asilo.
Secondo la ministra c’è quindi bisogno di ripristinare una missione europea di salvataggio in mare. E ha aggiunto:
Quelle persone devono essere trattate in modo umano e occorre salvare chiunque sia in pericolo di vita. Infine, la redistribuzione non può essere spontanea, ma espressione di un processo ordinato. Ci vuole umanità e ordine.
Guerra in Ucraina, Una pace imposta con la forza non è una pace
La ministra tedeschi ha confermato il sostegno del suo Paese nei confronti dell’Ucraina:
Sosteniamo l’Ucraina anche con le armi. Perché una pace imposta con la forza non è una pace. E voltarsi dall’altra parte sarebbe omissione di soccorso.
Alla domanda se, secondo il ministro, è possibile arrivare ad una pace entro la fine dell’anno risponde:
Noi lavoriamo giorno e notte per la pace. Finché Putin bombarda degli innocenti, viola il trattato dell’Onu e non ritira le sue truppe, cerchiamo di sostenere l’Ucraina per salvare vite umane. E lo faremo finché sarà necessario. Ma è chiaro che alla lunga la pace non può essere costruita con le armi, né la libertà. Finché Putin tiene una pistola alla tempia dell’Ucraina, ogni negoziato sarebbe un ricatto.
Strategia sulla Cina: Dobbiamo tutelare gli interessi economici e la sicurezza del Paese"
Sull’attesa nuova Strategia sulla Cina sembra ci siano divergenze tra il ministro Baerbock e il cancelliere Scholz. A al proposito, ha spiegato:
Stiamo riscrivendo la strategia sulla Cina in stretto coordinamento con tutti i ministeri, con la cancelleria e con molte imprese tedesche, grandi e medie. Non si può fare un decoupling da Pechino in un mondo globalizzato. Ma non possiamo più essere ingenui: la nostra società aperta è forte e vulnerabile allo stesso tempo. Le esperienze di molte aziende medie dimostrano che abbiamo bisogno di garanzie per una competizione equa, che abbiamo bisogno di fare in modo che il knowhow delle nostre imprese non venga saccheggiato dalla Cina per essere sfruttato sui nostri mercati contro di noi.
Infine ha sottolineato:
La Cina è partner, concorrente ma anche rivale sistemico. Le grandi aziende quotate tendono a guardare ai ritorni sul breve termine sul mercato cinese. Ma noi come governo dobbiamo tutelare gli interessi economici e la sicurezza del paese. In concreto significa che non dobbiamo consentire che nelle nostre infrastrutture critiche finiscano prodotti con cui si spiano i nostri cittadini.