03 Apr, 2023 - 19:29

L'agente di Mattia Zaccagni mette a tacere la polemica sulla mancata convocazione: "Mancini lo ha fatto debuttare e sono sicuro che presto lo chiamerà"

L'agente di Mattia Zaccagni mette a tacere la polemica sulla mancata convocazione: "Mancini lo ha fatto debuttare e sono sicuro che presto lo chiamerà"

E’ ancora argomento di dibattito la mancata convocazione di Mattia Zaccagni con l’Italia nelle due sfide di qualificazione per il prossimo Europeo 2024. L’esterno offensivo della Lazio sta giocando una stagione impressionante ma è rimasto a Formello durante le ultime due settimane con più di qualche polemica sulla decisione del CT azzurro Roberto Mancini che ha spiegato: "Noi lo abbiamo fatto debuttare in Nazionale questo vuol dire che crediamo in lui. Ci sono delle motivazioni per la mancata chiamata, se è un giocatore è bravo io non mi diverto a non chiamarlo".

A gettare acqua sul fuoco anche l’agente dell’attaccante della Lazio, Mario Giuffrida, che ai microfoni di Tuttomercatoweb ha ribadito che Zaccagni deve solo continuare con il suo rendimento per riconquistare la maglia dell’Italia. Innanzitutto, né io e né il giocatore contesteremo mai le scelte tecniche del commissario tecnico. Mancini ha fatto debuttare Zaccagni e di questo gli va dato atto, il ragazzo dal canto suo non può far altro che continuare a fare bene il suo percorso collettivo ed individuale. Non ho nessun dubbio che se Mattia continuerà a fare così bene Mancini lo riconvocherà sicuramente in Nazionale perché il tecnico fa gli interessi della nostra Selezione.

Il motivo più accreditato della mancata convocazione sembrerebbe risalire al giugno 2022 quando Mattia Zaccagni ha fatto ritorno nella Capitale abbandonando il ritiro azzurro per un problema muscolare insieme al suo compagno di squadra Manuel Lazzari. Una situazione mai ufficialmente chiarita su cui l’agente però non si espone: Il giocatore è seguito da me da ottobre 2022, mi dispiacerebbe se alla base della non convocazione ci fossero motivi comportamentali precedentemente non chiariti: Mattia è un ragazzo intellettualmente onesto e chiarirebbe qualsiasi tipo di equivoco che eventualmente il ct abbia potuto intendere. Detto questo adesso bisogna smorzare i toni sulla non convocazione di Zaccagni: non ho nessun dubbio che se continuerà così, Mancini lo convocherà nuovamente.

Zaccagni abbandonò il ritiro della nazionale per un fastidio al ginocchio che portò ad un amplio dibattito sui social fra chi sosteneva che fosse solo una finzione e chi invece difendeva il giocatore biancoceleste. Per tentare di fugare ogni perplessità, il ragazzo postò in quei giorni diverse storie su Instagram dove mostrava che stava svolgendo delle cure fisioterapiche al ginocchio che vennero evidenziate dalla Lazio stessa. Da quel momento in poi si sono chiuse le porte della nazionale per Zaccagni.

Zaccagni Italia: Una stagione da protagonista

Prossimo ai ventotto anni, Mattia Zaccagni sta vivendo la stagione della sua consacrazione. Sta trascinando la Lazio verso la Champions League con nove reti e cinque assist in venticinque presenze andando a creare un tridente senza riferimenti insieme a Felipe Anderson e Pedro capace di non far rimpiangere le tante assenze di Ciro Immobile. L’aver incontrato Maurizio Sarri è la coronazione di un percorso iniziato agli ordini di Ivan Juric, ora è un giocatore maturo e decisivo. Il tecnico toscano lo ha trasformato in un esterno offensivo completo e soprattutto continuo all’interno della partita.

I gol e gli assist testimoniano questa crescita ma non sono sufficienti per descrivere l’importanza che ha nella Lazio. E’ il giocatore che subisce più falli in tutta Europa, i compagni lo cercano costantemente e lui riesce ad uscire sempre vincente dai duelli visto che quando non supera l’avversario viene steso portando spesso all’ammonizione. Estro e fantasia davanti ma anche tanta generosità in fase difensiva con Sarri che gli chiede tanto lavoro di non possesso sulla corsia mancina. Qua emerge l’aspetto dove dovrebbe prestare più attenzione, sette cartellini non sono pochi per un attaccante che fa la doppia fase. Specialmente perché qualcuno è arrivato più per nervosismo che per motivi di gioco.

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Andrea Iustulin
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