De Laurentiis è una furia contro i tifosi - È questo quanto emerge dalle parole del patron del Napoli a margine di un evento organizzato al Coni. Il presidente azzurro ha gravemente condannato le proteste nel pre partita della sfida contro il Milan (QUI i dettagli). Inoltre, l'imprenditore romano ha indicato la via per combattere il problema ultras negli stadi. Intanto, Aurelio De Laurentiis ha anche parlato della festa scudetto dei tifosi.
Aurelio De Laurentiis ha gravante attaccato i tifosi e i disordini avvenuti nelle ultime settimane e prima di Napoli-Milan: "È una storia che dura da 50 anni, finché non si prende la legge della Thatcher e la si mette mutuandola in Italia avremo sempre questi problemi. Perché quelli non sono veri tifosi, sono delinquenti ai quali si permette di andare allo stadio e mortificare chi sostiene davvero la squadra con degli episodi che sono davanti agli occhi di tutti - ha dichiarato il presidente azzurro al convegno 'Il futuro degli stadi in Italia' organizzato dalla Serie A al Coni - Timori per la festa scudetto? Mi auguro di no. Anche perché avverrà allo stadio e lì non possono esserci disordini. Abbiamo la fortuna di avere un signor questore e un signor prefetto, useremo tutte le precauzioni possibili".
Oltre al problema dei tifosi, Aurelio De Laurentiis ha aggiunto: "Poi voi parlate tanto di festa scudetto, non è che alla fine lo scudetto si ammoscia? I napoletani stanno festeggiando in tutta la città. Io sono preoccupato perché sono molto scaramantico. La battuta d'arresto con i rossoneri non mi pare grave, neanche in chiave Champions League. Nel calcio si vince, si perde e si pareggia, poi i conti si fanno alla fine". E infine sullo screzio tra Luciano Spalletti e Paolo Maldini: "Ci può stare, il risentimento epidermico fa parte dello sport, Luciano poi è un uomo di grandissimo carattere ma anche di grandissima educazione". E sulla squadra azzurra: "Non aver avuto alcuna difficoltà a levare le pecore nere ha contribuito. Si può arrivare a scadenza e scegliere di andare via se non ci si sente partenopei. Credo che i giovani che abbiamo oggi si siano resi conto di essere un corpo unico. Finalmente siamo in undici o ventidue, piuttosto che essere in 3 o 5 a essere partenopei", ha concluso il patron azzurro.
Oltre ad Aurelio De Laurentiis che ha attaccato i tifosi, anche Luigi De Siervo ha parlato a margine del Convegno organizzato al Coni. L'amministratore delegato della Lega Serie A ha così dichiarato: "Gli stadi sono un tema fondamentale. Lo sono perché condizionano il mezzo televisivo attraverso il quale le squadre ricevono ricavi, ma soprattutto il vero tema è quello degli incassi che si possono ottenere con un impianto idoneo", riporta l'ANSA. E poi ha aggiunto: "Come Lega Calcio cerchiamo di fornire un valido supporto alle squadre, che rimangono padrone del proprio futuro, ma abbiamo un problema con la burocrazia. Questo è il momento storico che la nostra generazione deve affrontare, abbiamo tutti una responsabilità importante. L'attuale ministro dello Sport conosce l'argomento perfettamente e sa quali sono le criticità. Siamo in un contesto che sembra potere evolvere e dobbiamo compiere uno sforzo per riuscire a pensare allo stadio del futuro, che sia funzionale per 20 anni".
E poi sui problemi dei tifosi negli stadi: "Il razzismo è il problema più grosso che abbiamo negli stadi in Italia". E infine sul riconoscimento facciale: "Non si combatte solo con le iniziative o le campagne. Lo si fa realmente con l’appoggio delle istituzioni e con un approccio serio. Stiano lavorando a un sistema di riconoscimento facciale che consentirà di individuare e interdire chiunque si macchierà di condotte deprecabili". Ha concluso Luigi De Siervo.