La Curva Nord della Lazio sarà chiusa con la sospensiva per un anno, questa è la decisione del Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea dopo i cori sentiti durante il derby del 19 marzo vinto dalla squadra di Maurizio Sarri per 1-0 grazie alla rete di Mattia Zaccagni nel secondo tempo. I tifosi biancocelesti, quindi, potranno essere presenti allo Stadio Olimpico sabato sera contro la Juventus così come nelle gare casalinghe successive con una diffida. Qualora si verificassero nuovamente episodi simili refertati dall'arbitro di gara o dagli ispettori federali, scatterebbe in automatico la squalifica del settore per due turni.
La Lega Serie A aveva già emesso un comunicato in merito al comportamento dei tifosi biancocelesti dopo il match chiedendo un supplemento di indagine da parte della Procura Federale. L'accusa è di cori beceri e offensivi, di matrice anche religiosa, che risultavano essere stati rivolti prima e durante la gara dalla totalità della tifoseria assiepata nella Curva Nord nei confronti dei sostenitori della squadra giallorossa e che risultavano essere stati percepiti nella maggior parte dell'impianto capitolino.
La Lazio si immediatamente adoperata per collaborare mettendo in contatto il proprio servizio di sicurezza e gli steward con le forze dell'ordine e gli ispettori della Lega Serie A durante le indagini fornendo le immagini del circuito di sorveglianza dello Stadio Olimpico. Nei giorni immediatamente successivi alla partita infatti sono state identificate tre persone che si sono rese protagoniste di comportamenti che nulla hanno a che vedere con il tifo e che manifestano forme di discriminazione e antisemitismo.
Si è proceduto in breve tempo all’individuazione di una persona che indossava la maglia con il numero 88 recante la scritta HITLERSON e di altre due che ostentatamente compivano il gesto del saluto romano. Nei loro confronti, una volta concluso l’iter amministrativo degli organi di sicurezza e ottenuta dalla Procura della Repubblica l’autorizzazione al Questore a fornire le generalità dei tre soggetti, la Lazio applicherà con severità il Codice Etico e disporrà il non gradimento quindi l’allontanamento a vita dallo stadio e si costituirà parte civile per la richiesta di risarcimento danni negli eventuali procedimenti penali che seguiranno.