Il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana affronta la questione stadio del Milan mostrando il suo appoggio sulla soluzione Ippodromo La Maura. Nel frattempo, la società rossonera sta valutando anche altre proposte come la soluzione nell’area San Francesco del comune di San Donato Milanese oppure Sesto San Giovanni. Tutte ipotesi che al momento non vedono una conclusione ma il Governatore della Lombardia caldeggia l’ipotesi del parco La Maura: Il progetto va visto nel dettaglio ma vorrebbe occupare solo una piccola parte del parco. La città avrà a disposizione gran parte del parco. Non è speculazione. La Regione assiste, non dipende da noi, io credo che chi è pregiudiziale sbagli sempre. Sono disponibile ad ascoltare, poi se dovremo dare opinione la daremo. Non condivido atteggiamento del Comune, ecco.
Parco e Governance? Ora verrà nominato un Commissario e poi vedremo il da farsi. Una squadra come il Milan deve avere uno stadio moderno. Va data una risposta al club, il club deve progettare il futuro altrimenti è difficile" ha spiegato Attilio Fontana prima di spendere belle parole su Gerry Cardinale, il proprietario del club rossonero. "Giù il cappello per Cardinale. È una persona serissima che vuole investire molto sul club e sulla città ha dichiarato ai microfoni di Radio Rossonera.
La soluzione dell’Ippodromo La Maura è quindi prioritaria per il club rossonero che sta comunque studiando delle alternative da presentare al progetto iniziale. La più concreta riguarda quella del terreno San Francesco a San Donato Milanese. E’ stato direttamente il sindaco del comune lombardo, Francesco Squeri, ha raccontare l’incontro con i dirigenti della società: L’ipotesi di nuovo stadio del Milan a San Donato nasce non più tardi di una decina di giorni fa, prima non avevamo avuto alcun contatto. È stato aperto un tavolo di confronto e di lavoro per vedere anche le ricadute sulla città. Il Milan reputa interessante il sito perché è molto visibile, ben servito dalla stazione della ferrovia di San Donato, in quindici minuti a piedi sei alla stazione della metropolitana, siamo a metà tra tangenziale e svincolo autostradale.
Il primo cittadino fa quindi leva sulla collocazione e le tempistiche celeri: "Per il Milan quindi il sito è ideale per viabilità, visibilità e oltretutto il PGT prevede già per l’area di San Francesco la destinazione a uso sportivo con il progetto ancora valido di SportLifeCity, un’arena da 23.000 posti, servirebbe quindi una variante dai tempi non troppo lunghi che il nostro ufficio tecnico ha stimato in 6-8 mesi e da quello che potuto capire la rapidità è uno degli aspetti principali richiesti dal Milan.
A ulteriore conferma arriva anche la testimonianza di Giuseppe Cassinari, proprietario del terreno che si estende su 300mila metri quadrati: "Lo stadio del Milan potrebbe essere una grande occasione per San Donato, al tempo stesso ritengo che rappresenti un’importante opportunità per il territorio anche il progetto Sportlifecity che stiamo portando avanti dal 2017: basti pensare che solo l’arena una volta in funzione richiederebbe 2mila addetti, pertanto, indipendentemente da quale delle due prospettive andasse in porto, si parla comunque di ben oltre 3mila assunzioni".
In merito alle esigenze del Milan, Cassinari ha spiegato: "Il Milan ha la necessità di portare avanti l’iter in tempi certi e celeri in quanto i rappresentanti della società hanno spiegato che l’intervento deve essere veloce. Sotto questo aspetto saremmo davvero a buon punto in quanto parliamo di una destinazione che è conforme al Piano di governo del territorio (Pgt) in vigore, inoltre abbiamo già fatto fare i rilievi sul terreno, che hanno escluso la necessità di bonifica, e soprattutto abbiamo dei diritti acquisiti. Rimangono solo da sistemare alcuni aspetti, riguardanti ad esempio la viabilità, per cui comunque c’è già uno studio per Sportlifecity che ha tenuto conto di un potenziale di 30mila veicoli".