Continua la tensione tra Cina e Taiwan, con nuove esercitazioni militari da parte dal paese guidato da Xi Jinping. Stavolta, Pechino ha deciso di procedere con una azione etichettata come "dimostrativa". Questo il comunicato rilasciato dal governo cinese a riguardo:
L'esecutivo guidato da Xi ha dichiarato inoltre che è stata mobilitata la portaerei Shandong che ha partecipato a quello che dovrebbe essere il terzo e ultimo giorno di esercitazioni.
Le manovre sono state la risposta cinese alla presenza in California del presidente del Taiwan Tsai Ing-wen, che ha incontrato Kevin McCarthy, il presidente della Camera degli Stati Uniti.
Taipei ha chiesto la moderazione di Washington nei rapporti con la Cina, con l'America che ha affermato di "monitorare le azioni di Pechino".
Chiamata Joint Sword, l'operazione del governo cinese include prove di accerchiamento di Taiwan finirà oggi, come comunicato dal comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione cinese. Il ministero della Difesa di Taiwan nei giorni appena passati ha rilevato 11 navi da guerra e 59 aerei intorno all'Isola.
Mentre Pechino è impegnata in queste manovre una nave da guerra USA sta transitando nel Mar cinese del sud, con la US Navy che ha dichiarato che il cacciatorpediniere missilistico Uss Milius ha effettuato una missione sulla libertà di navigazione nel mar cinese vicino alle isole Spratly, rivendicate da Pechino.
Sempre la Marina degli Stati Uniti ha sottolineato che "l'operazione del cacciatorpediniere è conforme al diritto internazionale". Diversa la visione da parte della Marina di Pechino che ha invece definito l'operazione americana come "illegale": "Il cacciatorpediniere si è introdotto illegalmente nelle acque adiacenti al Meiji Reef nelle isole cinesi di Nansha, senza l’approvazione del governo cinese. L'aeronautica ha sorvegliato la nave."
In mattinata, sono arrivate ulteriori dichiarazioni da parte di Pechino che ha sostanzialmente chiarito con forza che non vorrà mollare la presa da Taiwan, evidenziando che "l'indipendenza e la pace di Taiwan sono scenari che si escludono a vicenda". Le parole di Wang Wenbin, portavoce del ministero degli Esteri, ha poi aggiunto: "Le esercitazioni congiunte per affilare la spada dell'Esercito popolare di liberazione cinese sono un severo monito per le forze secessioniste di Taiwan e la loro collusione con forze esterne, nonché azioni necessarie per salvaguardare la sovranità nazionale e l'integrità territoriale. Taipei è parte inalienabile del territorio."
Siamo di fronte ad un nuovo capitolo di tensione tra paesi che si sta allargando ulteriormente, specialmente dopo la visita della Presidente del Taiwan negli Stati Uniti. Un segnalo colto nervosamente dal governo cinese che ha subito risposto spostando i propri mezzi militari intorno all'isola. Resta ora da capire cosa rimarrà di queste esercitazioni dell'esercito cinese e se, come il mondo spera, rimarranno tali o si cadrà in un'escalation che nessuno si augura.
Il Giappone ha annunciato di aver mobilitato aerei da combattimento negli ultimi giorni a causa delle imponenti manovre aeree navali cinesi intorno a Taiwan. Lo stato maggiore giapponese ha comunicato di aver osservato da venerdì 7 aprile 2023 la portaerei Shandong e diverse altre navi da guerra cinesi in un'area compresa tra 230 e 430 chilometri a sud dell'isola giapponese di Miyako. "Circa 120 decolli e atterraggi" sono stati confermati sulla portaerei Shandong, di cui 80 aerei da combattimento e 40 elicotteri, secondo Tokyo, che ha mobilitato due gruppi di scorta per la missione di sorveglianza e ha dispiegato "aerei da combattimento della forza aerea di autodifesa".