Il Regno Unito ha presentato la lista di dieci stadi dove si potrebbe disputare Euro2028. Un elenco sorprendente che vede esclusi l'Old Trafford e Anfield. Presenti anche Glasgow, Dublino e Belfast
Il Regno Unito e l'Irlanda hanno ufficializzato la candidatura per Euro2028. E' stato quindi reso noto l'elenco dei dieci stadi che ospiterebbero le partite del campionato di calcio europeo tra cinque anni. Esclusi alcuni dei più importanti impianti d'oltremanica e nella lista compaiono, tra le altre cose, stadi che ancora devono "nascere" ma i cui progetti promettono bene. La candidatura all'Europeo è voluta dal primo ministro inglese Rishi Sunak e da Leo Varadkar dell’Irlanda, Humza Yousaf della Scozia e Mark Drakeford del Galles. La speranza è di portare l'evento oltremanica.
Ecco alcune delle più clamorose esclusioni: la prima è l’Old Trafford, il "Teatro dei sogni" non è stato considerato. Assente anche l'Anfield, storica casa del Liverpool. Come già accennato, la lista degli impianti include anche stadi che non sono ancora nati:
Non si poteva certo escludere Wembley, il mastodontico impianto londinese che ha ospitato la finale dell'ultimo europeo. Altro stadio londinese è quello del Tottenham che da poco tempo ha visto la luce ed ospita le partite degli Spurs. Preferito l'Etihad di Mnachester al "rivale concittadino" Old Trafford, presente anche il St. James Park di Newcastle e il Villa Park di Birmingham. Ci sono poi gli impianti "esterni" alla Premier: l'Hampden Park di Glasgow, l'Aviva Stadium di Dublino e il Casement Park di Belfast. Proprio nello stadio nordirlandese non si disputa una partita dal 2013 e bisogna cominciare i lavori. C'è poi il Bramley-Moore Dock dell’Everton ancora in costruzione e che dovrebbe vedere la luce nel 2024.
Bisognerà aspettare settembre. La decisione sarà presa dal comitato esecutivo dell’Uefa e nel 2024, infine comincerebbero i lavori. La candidatura della Turchia resta valida sia per l'edizione del 2028 che per il 2032. L'Italia proprio per il 2032 ha ufficializzato la candidatura.