I fratelli Pietro e Giuseppe Castagna, dopo la riapertura del caso sulla strage di Erba, sono tornati a parlare della vicenda attraverso un commento su Facebook: i due, nella strage hanno perso la madre Paola Galli, la sorella Raffaella e il nipote di due anni, Youssef Marzouk.
Il post dei fratelli inizia spiegando: Non risponderemo più a nessun giornale o altro. Noi non diremo nulla. Era il 2018 che scrivevo questo, speravo fosse finita ma ci risiamo. Questo era e rimane il nostro pensiero. Nel proprio post apparso sul profilo Facebook di Pietro Castagna, ci si sofferma sulla superficialità della tv:
Nella seconda parte del loro "comunicato", i fratelli Castagna continuano l'invettiva contro un processo che dal loro punto di vista non va contaminato con le partecipazioni ai programmi televisivi:
I fratelli continuano scrivendo che dietro a tutto ciò, ci sono delle persone con sentimento e delle vittime. Non è un prodotto o una nomination al Grande fratello. Non è una discussione da bar, non un rigore mancato in campo. Ci sono delle persone, con una vita e di quello che ne è rimasta. Che da anni prova a sopravvivere a questo meccanismo, è profondamente ingiusto.
Pietro e Giuseppe Castana, infine, si dicono indignati per quelle persone che definiscono i colpevoli, Olindo e Rosa, come delle vittime innocenti, definiti addirittura come un gigante buono e una gracile signora. Questi due hanno ucciso la nostra madre, nostra sorella e nostro nipote. Hanno tentato di uccidere Mario, spezzando dopo pochi anni la sua vita e quella di nostro padre.