Accadde oggi 19 aprile 1961: fallisce l'operazione baia dei Porci. L'invasione della baia dei Porci fu un tentativo di rovesciare il governo di Fidel Castro a Cuba. Un’operazione fatta scattare dalla CIA, l’intelligence statunitense, attraverso un gruppo di esuli cubani anticastristi, fatti sbarcare nella parte sud-ovest dell'isola. La baia si chiama così perchè i "Porci" sono dei pesci presenti nelle acque circostanti e comunemente chiamati "cochinos", che in spagnolo è un termine usato anche come sinonimo di "maiale".
L'operazione, programmata dall’allora direttore della Central Intelligence Agency Allen Welsh Dulles durante l'amministrazione del presidente Dwight Eisenhower, scattò nell'aprile di 62 anni fa, a meno di tre mesi dall'insediamento alla Casa Bianca di John Fitzgerald Kennedy. Le forze armate cubane, equipaggiate e addestrate dalle nazioni filo-sovietiche del blocco comunista orientale, reagirono sconfiggendo la forza d'invasione in tre giorni di battaglia.
La forza principale sbarcò su una spiaggia chiamata Playa Girón. Il piano preparato dal Gruppo 5412 della CIA, il 16 marzo 1960, fu denominato "Programma per un'azione segreta contro il regime di Castro". L'operazione causò gravi danni d'immagine alla politica elettorale di JFK, detta della Nuova Frontiera e improntata su auspici di pace e libertà. Tra il 17 e il 19 aprile 1961, dieci piloti delle FAR cubane effettuarono settanta missioni, abbattendo nove bombardieri B-26 americani dei sedici utilizzati. Inoltre, affondarono due navi da 5.000 tonnellate delle sei impiegate, una nave comunicazioni, tre lance da sbarco d'equipaggiamento e cinque lance da sbarco truppa.
Dunque, l'operazione baia dei Porci si rivelò un clamoroso flop nonostante i combattenti sbarcati avessero ricevuto un approfondito addestramento militare americano e un rilevante supporto logistico. Il bilancio finale: 104 morti tra i combattenti anticastristi e 157 vittime nell’esercito cubano. Numerosi i morti anche tra i civili. Mentre, 26 combattenti riuscirono a ritirarsi e furono tratti in salvo da un sommergibile americano. Erano in condizioni pietose essendo rimasti 5 giorni senza cibo e senza acqua.
Circa 1.113 controrivoluzionari si arresero, vennero arrestati, imprigionati e processati; furono trattati duramente ma il 21 dicembre 1962, vennero rilasciati in cambio di 53 milioni di dollari in alimenti per bambini e farmaci (nella foto: gli anticastristi fatti prigionieri). Solo due di loro, che erano stati condannati in precedenza a Cuba per omicidio, furono trattenuti e condannati a trent'anni di carcere.
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