20 Apr, 2023 - 21:08

Storia del crimine: lo squartatore dello Yorkshire

Storia del crimine: lo squartatore dello Yorkshire

Storia del crimine: lo squartatore dello Yorkshire. Si tratta di Peter Sutcliffe nato a Bingley il 2 giugno 1946 e morto a Durham il 13 novembre 2020. Yorkshire Ripper, è stato un serial killer britannico arrestato nel 1981 perché accusato di aver ucciso tredici donne e cercato di ucciderne altre sette. Molte di loro erano prostitute. La sua lunga scia di sangue cominciò nel 1975 e sarebbe stata ancora più lunga se non fosse finito in manette il 2 gennaio di 42 anni fa.

Storia del crimine: lo squartatore dello Yorkshire

Una breve scheda di Peter Sutcliff, conosciuto anche come Peter William Coonan. Luoghi colpiti: West Yorkshire e South Yorkshire. Metodi di uccisione: tramortiva le vittime con un martello e poi le squartava con un coltello. Altri crimini commessi: tentato omicidio, atti di mutilazione, occultamento di cadavere. Rimase in carcere dal maggio del 1981 al giorno della sua morte.

Nascita, infanzia e adolescenza di Peter Sutcliffe

Peter Sutcliffe nasce in una famiglia cattolica della classe lavoratrice. Lascia la scuola all'età di quindici anni per svolgere lavori umili, tra i quali anche quello di becchino. Ma farà anche altri lavori; poi si sposerà conducendo una vita apparentemente normale. Regolare frequentatore di prostitute a Leeds e Bradford, la sua ossessione nell'uccidere donne di strada sembra nascere da una discussione sul pagamento, nonostante lui abbia affermato di essere stato guidato dalla voce di Dio. La sua prima vittima è Wilma McCann, madre di quattro figli. Il 30 ottobre 1975, Sutcliffe la colpisce due volte con un martello prima di pugnalarla quindici volte al collo, al petto e all'addome.

Le indagini brancolano nel buio fino alla svolta

Un'indagine approfondita, che coinvolge 150 ufficiali di polizia e 11.000 interrogatori, non riesce a individuare il colpevole e questo fatto scatena un vero e proprio allarme sociale. Il 2 gennaio 1981 lo squartatore della Yorkshire viene fermato dalla polizia per un normale controllo nel vialetto di una casa a Sheffield. Era con una sua nuova potenziale vittima: la prostituta 24enne Olivia Reivers. I poliziotti trovano nella macchina di Sutcliffe numerose targhe false e lo arrestano. Successivamente, Peter Sutcliffe viene portato alla stazione di polizia di Dewsbury: lo interrogano riguardo allo squartatore dello Yorkshire perché somiglia molto all’identikit fatto sulla base della testimonianza di una donna sopravvissuta all’aggressione.

L’arresto dello squartatore dello Yorkshire

Il giorno dopo la polizia, tornata sul luogo dell'arresto, trova un coltello, un martello e una corda nascosti lì da Sutcliffe. Un secondo coltello viene scoperto nel bagno della stazione di polizia. Dopo due giorni d'interrogatorio, il 4 gennaio 1981 Sutcliffe crolla e confessa l’orrore. Durante il processo preliminare, l’erede di Jack the Ripper si dichiara non colpevole di tredici omicidi volontari, ma colpevole di omicidio colposo dovuto a diminuzione dell'imputabilità per problemi mentali; ammette, però, i sette capi d'imputazione per tentato omicidio. Nonostante quattro diagnosi psichiatriche di schizofrenia paranoide, il giudice rifiuta la richiesta di Sutcliffe, insistendo che il caso debba essere portato davanti a una giuria.

Il processo allo squartatore dello Yorkshire e la morte

Il processo vero e proprio comincia il 5 maggio 1981 e dura due settimane. Nonostante gli sforzi del suo avvocato, Sutcliffe viene dichiarato colpevole per tutti i capi d'accusa e condannato al carcere a vita. Nell'ottobre del 2020 Sutcliffe viene trasportato d'urgenza in ospedale per un sospetto attacco cardiaco. Cinque giorni dopo essere stato dimesso risulta positivo al COVID-19. Rifiuta le cure per combattere il coronavirus e così muore il 13 novembre 2020 all'età di 74 anni.

La storia del crimine e della criminologia tutte le domeniche su Cusano Italia TV (canale 264 del digitale terrestre) con Crimini e Criminologia: in diretta dalle 21 a mezzanotte.

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Fabio Camillacci
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