Continuano i bombardamenti nella guerra tra Russia e Ucraina, con le forze armate di Kiev che nella notte hanno distrutto diversi missili lanciati sulle città ucraine. È quanto si apprende dalle prime fonti di informazione che hanno intercettato la Difesa ucraina per approfondire i dettagli delle esplosioni registrate intorno alle 3:40 di questa notte, quando è stato lanciato anche l'allarme antiaereo.
Stando a quanto riportato dai media locali, è in particolare la zona di Berdiansk, occupata dai russi, nella regione di Zaporizhzhia ad esser stata maggiormente presa di mira dagli attacchi di Mosca; nello specifico, è stato il sindaco in esilio della cittadina, Ivan Fedorov, a riportare quanto segue sui canali Telegram:
La notizia che arrivava da Berdiansk è poi stata confermata nelle ore successive quando il capo delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhny, ha analizzato nel dettaglio gli episodi bellici accaduti nel corso della notte. In particolare, pare che i russi abbiano lanciato fino a 18 missili da crociera che fortunatamente sono stati intercettati in tempo e quindi distrutti per buona parte dalla difesa antiaerea ucraina. Ecco il suo rapporto:
La pioggia di missili su Kiev accelera i piani per la controffensiva ucraina che nel corso delle ultime settimane è a lavoro per fermare gli attacchi di Mosca. Nonostante i bombardamenti massicci, la città di Bakhmut - che sembra essere uno dei principali obbiettivi della Russia - è ancora ben difesa dalle forze militari ucraine che tramite la vice ministra ucraina della Difesa Anna Malyar hanno fatto sapere:
Nel frattempo, in città pare sia tornata la "calma" almeno per quanto riguarda la preoccupazione in merito agli attacchi missilistici. Le sirene antiaereo hanno cessato di suonare questa mattina dopo aver riecheggiato nella capitale per oltre 3 ore; la notizia è stata confermata su Telegram dal capo dell'amministrazione militare della città di Kiev, Sergii Popko:
Nell'attesa di nuovi sviluppi sul fronte geopolitico mondiale, la notizia che arriva da Kiev in merito all'assenza di vittime è quanto di più positivo rimane di un conflitto sempre più lontano dall'epilogo. Dall'Occidente, infatti, continuano le "promesse" di invio di nuovo materiale bellico verso l'Ucraina, a riconferma di una controffensiva che ragiona solamente secondo un gergo militare, senza per ora intraprendere la via del dialogo.