Nuovo capitolo nella vicenda Patrick Zaki: il giudice titolare del processo al ricercatore dell'università di Bologna non si è presentato in aula a Mansura. Al suo posto è stato nominato un nuovo magistrato. Non essendo questi responsabile del caso, tuttavia, è arrivata la decisione di rinviare tutto al prossimo 18 luglio.
Già in mattinata fonti egiziane avevano assicurato che il nuovo giudice "non potrà far altro che rinviare" l'udienza. Si attendeva solo l'annuncio, dunque, per quanto riguarda il provvedimento di rinvio. Annuncio che è arrivato nel primo pomeriggio, ora italiana.
Sulla questione si è espressa Amnesty Italia, che su Twitter parla di "ennesima prova del disprezzo per i diritti umani da parte della magistratura egiziana".
Giunto in Egitto per l'udienza del processo nella mattina di oggi, martedì 9 maggio, Patrick Zaki e il suo avvocato, Hoda Nasrallah, si erano detti possibilisti sull'eventualità che la sentenza potesse arrivare oggi stesso. Tutto da rifare, invece: il ricercatore egiziano dovrà attendere l'undicesima udienza per conoscere le sue sorti.
Dopo la scarcerazione, Zaki era tornato a parlare sottolineando la possibilità, dopo tante vicissitudini, di potersi difendere da solo. Oggi, lo studente aveva rivelato in un post su Facebook di sperare di poter discutere la tesi di laurea a Bologna già nella prossima sessione di metà luglio. L'auspicio di Patrick era dunque quello di una "fine del continuo stato di attesa".