Oltre cento razzi palestinesi lanciati da Gaza e indirizzati verso Israele. Tutto in una sola ora. Questo il bilancio dell'ultimo raid palestinese, riportato dalla televisione pubblica israeliana Kan. Secondo le prime indiscrezioni, la maggior parte dei missili sono precipitati in un'area di una quarantina di chilometri dalla Striscia. Alcuni razzi, tuttavia, sono riusciti a raggiungere il centro del Paese.
A Tel Aviv sono suonate le sirene e la gente è fuggita alla ricerca di un riparo. Le scuole della città sono state chiuse. Tuttavia, l'emittente israeliana parla di danni limitati agli edifici, anche per via dell'intervento del sistema di difesa aerea Iron Dome. Per il momento non sono state segnalate vittime tra i civili.
Nel frattempo, a Rafah, nel sud della striscia di Gaza, l'ultimo bombardamento israeliano è costato la vita a due miliziani. Lo riporta il ministero della sanità locale. Fonti giornalistiche parlano di miliziani appartenenti alle brigate Abu Ali Mustafa, ala militare del Fronte popolare per la liberazione della Palestina. Il bilancio complessivo dei palestinesi morti a Gaza ieri, martedì 9 maggio, è di 15 persone tra uomini, donne e bambini. Lo afferma il ministero della sanità, che parla anche di una quarantina di feriti.
Prosegue, dunque, il momento di alta tensione nella Striscia di Gaza. Il ministero della sanità della città dello Stato di Palestina ha fornito l'ultimo bilancio delle vittime nella due giorni di attacchi israeliani. Si parla di 20 decessi, tra cui 4 donne e 5 minorenni. I feriti, secondo le autorità, sono in totale 42. Fonti locali parlano di un vero e proprio clima di emergenza all'interno degli ospedali di Gaza.
Nel frattempo, a proposito della situazione è intervenuto il premier israeliano Benyamin Netanyahu. A colloquio con i sindaci dei comuni del sud di Israele, sotto attacco dei razzi provenienti dalla Striscia, Netanyahu ha parlato della sua intenzione di "allargare la corrente operazione ed infliggere colpi pesanti a Gaza, ora e in futuro".