10 May, 2023 - 22:03

Maxi sequestro di cosmetici tossici in commercio tra le province di...

Maxi sequestro di cosmetici tossici in commercio tra le province di...

Maxi sequestro di cosmetici tossici. La Guardia di Finanza ha sequestrato circa 5 mila prodotti cosmetici, considerati anche cancerogeni se utilizzati in grandi quantità, tra le province di Roma e Arezzo. Erano in commercio in diversi punti vendita e via web. Denunciato l'amministratore della società produttrice. Una rete di distribuzione che copriva tutto il centro Italia e un'organizzazione in grado di distribuire in diverse parti del nostro paese prodotti cosmetici fuori legge perché rischiosi per la salute. Le forze dell'ordine sono riuscite a risalire ai magazzini dove erano conservati - già circolavano sul mercato - creme per il viso, prodotti per il Make up e cosmetici di ogni genere che contenevano elementi tossici e rischiosi per la salute, addirittura cancerogeni. Le operazioni portate a termine dopo una serie di indagini hanno portato a coprire una fascia di territorio che va dalla provincia di Roma fino ad Arezzo e alcuni anche in magazzini di Reggio Emilia. In tutte le zone comprese tra Lazio e Toscana, erano regolarmente in vendita articoli tossici, distribuiti sugli scaffali di negozi e profumerie anche di un certo livello, ingannando i consumatori e contravvenendo a qualsiasi norma di tutela della salute del consumatore. Tutti prodotto tossici e, dalle prime analisi effettuate dagli specialisti, potenzialmente cancerogeni. Secondo quanto si è appreso, gli articoli adesso non sarebbero più in circolazione e a disposizione degli utenti, infatti sarebbero stati sequestrati tutti quelli considerati a rischio, dalla guardia di finanza di Arezzo. La confisca dell'intera partita dei prodotti incriminati, è stata effettuata, come si diceva, in varie parti d'Italia.

Sequestrati quasi 5 mila prodotti cosmetici tossici grazie ad un'operazione della Guardia di Finanza

Dalla Toscana al Lazio, più esattamente dalla provincia di Arezzo fino alle porte di Roma nord, a Monte Compatri, ma alcuni capannoni perquisiti in cui sono stati trovati i cosmetici incriminati erano anche in Emilia. Incaricati delle perquisizioni dei luoghi individuati come quelli in cui erano stati immagazzinati i prodotti, sono stati i militari della compagnia San Giovanni Valdarno, coordinati dalla procura della Repubblica aretina. Loro nei giorni scorsi hanno avviato e portato avanti le ricerche che li hanno condotti in tre capannoni sistemati tra Reggio Emilia e il comune dei Castelli Romani. Tutte località di finite nel mirino degli inquirenti per la commercializzazione di prodotti di bellezza risultati fortemente pericolosi per la salute. A far scattare l'operazione è stato il rinvenimento di prodotto sospetti in un negozio storico di Montevarchi. Da li infatti è partita l'inchiesta e sono partite le indagini, proprio da un sequestro avvenuto in un negozio del centro storico del comune in provincia di Arezzo e che ha portato alla scoperta di alcune confezioni di preparati. Erano prodotti indicati per il trattamento degli inestetismi della cute, per eliminare le macchie della pelle nello specifico. Sottoposto a controlli, è emerso che tra i composti ci fosse l'idrochinone, usato come schiarente (ed esempio per contrastare le macchie cutanee). Peccato che in Italia, come nel resto dell'Unione europea, ne è vietato l’impiego per uso estetico. La sostanza infatti è ritenuta potenzialmente tossica e se usato in grandi quantità, addirittura cancerogena. I finanzieri partiti dal negozio di Montevarchi, hanno seguito le tracce della filiera commerciale e hanno individuato la società che ha venduto i prodotti illeciti all'esercizio toscano. Da li sono riusciti anche a risalire ai vari depositi di stoccaggio. La vendita dei cosmetici incriminati, avveniva anche tramite il web, attraverso negozi virtuali di facile accesso.

Nel corso dell'operazione i prodotti ad essere sequestrasti sono stati 4.630, tutti contengono sostanze classificate come dannose per la pelle. Naturalmente tutti i cosmetici fuorilegge sono stati requisiti. E' scattata la denuncia per l’amministratore della società alla Procura della Repubblica per la violazione della specifica normativa in materia di sicurezza prodotti.

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Laura Novelli
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