Continua lo scambio senza esclusione di colpi tra Gaza e Israele, a dispetto delle voci di una possibile tregua. Dalla Striscia verso il sud di Israele sarebbero piovuti finora ben 547 razzi, mentre gli attacchi dell'aviazione israeliana che hanno centrato obiettivi della Jihad islamica sono 166. A confermare questi numeri il portavoce militare, le cui stime vedono un razzo su cinque tra quelli lanciati che è terminato all'interno di Gaza.
La radio militare parla anche di un razzo lanciato da Gaza che ha abbattuto un condominio israeliano di tre piani a Rehovot. Un cittadino israeliano è rimasto ucciso, mentre altri quattro sono stati feriti.
Dopo che il premier israeliano Benyamin Netanyahu aveva manifestato l'intenzione di "allargare l'operazione ed infliggere colpi pesanti a Gaza", sulla questione si è espresso anche il ministro della Difesa di Tel Aviv Yoav Gallant. Citato dai media, ha dato direttive all'esercito nel prepararsi ad "una serie di ulteriori operazioni" sulla Striscia e di farsi trovare pronti in vista di nuovi lanci da Gaza.
Intanto, l'Egitto sembra proseguire il suo lavoro diplomatico tra le due aree in conflitto. Secondo la radio pubblica israeliana, da Il Cairo è pronta ad arrivare una delegazione incaricata di discutere un possibile cessate il fuoco. Ancora in fase di valutazione i termini di una eventuale tregua.
Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, tuttavia, ha frenato sulla possibile mediazione del Paese che collega il Nordafrica con il Medio Oriente. Il capo della diplomazia egiziana ha parlato ai microfoni del quotidiano Youm 7.
Sulla vicenda, oltre a quello dell'Egitto, i ministri degli Esteri di Francia, Germania, Giordania fanno quadrato e chiedono la fine delle ostilità. Emblematico il messaggio del ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock, dopo aver ospitato i colloqui con i suoi omologhi.
Anche il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha ribadito come "gli sviluppi negativi devono finire" e "la pace deve essere ravvivata".