Il prete della comunità di Abbasanta, Ghilarza e Norbello, in provincia di Oristano, ha confessato di essere stato abusato mentre era in seminario, quando era ancora minorenne, nella chat che tiene con i fedeli della sua parrocchia. La sua storia, riportata nelle scorse ore dai quotidiani locali l'Unione Sarda e La Nuova Sardegna, ha lasciato tutti senza parole, riaprendo il dibattito su un tema, quello della pedofilia nella Chiesa, da sempre molto discusso.
Inizia così la confessione choc che un parroco attivo in Sardegna, don Paolo Contini, ha deciso di rivelare ai suoi fedeli in una chat che condivide con loro. Nel lungo messaggio inviato ai concittadini, il prete racconta di aver subìto degli abusi mentre frequentava il seminario ed era ancora minorenne.
Una notizia che l'avrebbe lasciato esterrefatto, tanto da spingerlo, anche dopo tanti anni, a dire la verità. E a prendere parte al processo penale che si aprirà a breve contro il responsabile degli abusi, che potrebbe finalmente essere punito per i suoi gesti. Gesti terribili, con i quali è stato costretto a fare i conti e che, pure, non hanno mai fatto vacillare la sua fede. La sua speranza, dice, è che reati di questo tipo non restino impuniti.
La storia del parroco, che ha lasciato sgomenta la comunità di riferimento - colpita dal suo racconto -, riapre il dibattito sulla pedofilia nella Chiesa, da sempre molto discusso e molto caro anche a Papa Francesco. Lo scorso 5 maggio, in occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia, il pontefice, tornando sulla questione, aveva parlato di una "terribile piaga" della Chiesa, mettendo in luce la necessità di tutelare i minori nel corso di tutto il processo di formazione offerto negli ambienti ecclesiastici (dai seminari al catechismo).
aveva dichiarato, sottolineando che i casi di abusi accertati all'interno del clero - centinaia, negli ultimi quindici anni - minano gli ideali stessi della religione cattolica.