Il ciclone Mocha tocca terra: oggi ha colpito la Birmania e il Bangladesh, con venti che raggiungono la folle velocità di 195 km/h e piogge torrenziali che potrebbero causare danni enormi alle zone costiere. L'allarme era stato lanciato dal Centro Uragani degli Stati Uniti, che aveva classificato il ciclone come il più potente della regione degli ultimi 10 anni.
Migliaia di persone sono state evacuate e si trovano in fuga con qualsiasi mezzo disponibile, mentre alcune persone hanno scelto di rimanere e guardare l'arrivo del ciclone. Le foto e i video delle onde del mare sempre più alte, documentate da alcuni residenti avventurosi, stanno facendo il giro del web.
L'isola di Saint Martin e la municipalità di Teknaf sono particolarmente minacciate dal ciclone, poiché ospitano un milione di profughi Rohingya in uno dei campi più sovraffollati al mondo. I Rohingya, di etnia musulmana, sono perseguitati in Birmania in quanto di fede musulmana. Le Nazioni Unite e le Ong umanitarie sono schierate sul campo per garantire la massima allerta e sorveglianza.
Secondo il Dipartimento Meteorologico del Bangladesh, il ciclone Mocha, che attualmente si trova nella località di Cox's Bazar, si sta spostando rapidamente verso il confine con la Birmania: "probabilmente si muoverà in direzione nord-nord-est e finirà di attraversare le coste di Cox's Bazar e della Birmania settentrionale vicino a Sittwe nel pomeriggio di oggi".
Il ciclone Mocha si è abbattutosu Rajine, stato della Birmania, in un'area dove vivono sei milioni di persone, molte delle quali, anche qui, appartenenti all'etnia Rohingya. Gli abitanti hanno un bisogno urgentissimo di aiuto: le mareggiate, che potrebbero superare la soglia dei 4 metri, rischiano di sommergere i villaggi delle zone con minore dislivello sul mare.
Oltre un milione di persone ha ricevuto l'ordine di evacuazione nelle zone interessate dal passaggio del ciclone. Nonostante gli sforzi per prevenire danni maggiori, il ciclone Mocha potrebbe causare devastazione e morte nelle zone costiere del Bangladesh e della Birmania.
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