Accadde oggi, 15 maggio 1891: la "Rerum Novarum" di Leone XIII. Questa famosa e storica enciclica venne pubblicata da Leone XIII esattamente 132 anni fa. Una enciclica "intorno alla condizione operaia" e che ancora oggi costituisce un documento fondamentale della dottrina sociale del cattolicesimo.
La Rerum Novarum pur ribadendo l’avversione al socialismo e il carattere naturale della proprietà privata, incoraggia in nome del solidarismo cristiano, l’accordo reciproco tra lavoratori e datori di lavoro; condanna come ingiusta una eccessiva sperequazione della ricchezza; ammette l’intervento dello Stato a tutela dei lavoratori come riposo festivo, limitazioni dell’orario di lavoro e altro (nella foto: un quadro che ritrae Leone XIII).
La Rerum Novarum inoltre riconosce la liceità delle organizzazioni operaie. Elaborata in un momento in cui in Europa si andavano rafforzando il movimento socialista e quello sindacale, l’enciclica fu accettata come programma minimo da tutte le tendenze politiche cattoliche e ne costituì l’elemento comune. Alla Rerum Novarum si richiamò il movimento cattolico per le riforme sociali, che politicamente si organizzò nei vari partiti: dal Partito popolare italiano di Don Luigi Sturzo alla Democrazia cristiana di Alcide De Gasperi.
In occasione del centenario della Rerum Novarum, nel Braccio di Carlo Magno presso la Città del Vaticano fu organizzata una grande esposizione di dipinti. Visitata da decine di migliaia di persone, tra il 16 novembre 1991 e il primo marzo 1992, la speciale mostra comprendeva opere, tra gli altri di: Mosè Bianchi, Giovanni Fattori, Plinio Nomellini, Vincenzo Cabianca, Camille Corot, Giuseppe De Nittis e Jean Francois Millet.
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