Rissa nel Parlamento della Bolivia. Venti deputate dopo una discussione sono passate alle mani dopo l'esposizione di alcuni striscioni a favore del leader dell'opposizione di destra Luis Fernando Camacho.
Calci, pugni, schiaffi e cartelloni strappati. Sembra la cronaca di alcuni scontri tra tifosi in uno stadio e invece tutto questo è accaduto nel Parlamento boliviano subito dopo una discussione tra deputati. L'Assemblea stava ascoltando il ministro degli Interni Eduardo del Castillo, che era impegnato a presentare un rapporto sulla detenzione di Luis Fernando Camacho, leader dell'opposizione di destra, in carcere da dicembre ed accusato di terrorismo. Qualche tempo fa lo stesso Camacho era accusato di essere autore di un golpe ai danni di Evo Morales.
Il ministro degli Interni ha anche parlato dei rappresentanti di Creemos, il partito di destra di Camacho, definendoli un gruppi di estremisti, ladri e violenti pronti a rubare quanti più soldi è possibile al popolo della Bolivia. Da lì parte la protesta: un gruppo di deputati del partito di destra ha mostrato cartelli con messaggi a favore del proprio leader. Su alcuni cartelli c'era anche la foto di Del Castillo con sotto scritto "ministro del terrore" mentre su altri c'erano messaggi di sostegno a Camacho. Alcuni esponenti di sinistra si sono scagliati contro i manifestanti dando vita ad una rissa abbastanza violenta. La seduta è stata successivamente sospesa e il presidente del Parlamento, David Choquehuanca, ha detto che avrebbe convocato i due schieramenti politici che dovranno ora rispondere del loro atteggiamento molto poco consono a un'aula parlamentare.
Luis Fernando Camacho è un uomo d'affari ed attivista boliviano, a capo del partito nazionalista Creemos. Nel corso degli anni è famoso per essere uno dei principali critici del presidente Evo Morales. Alle elezioni regionali del 2021, è stato eletto Governatore di Santa Cruz, assumendo l'incarico il 3 maggio 2021. E' stato arrestato alla fine dello scorso anno, il 28 dicembre, con l'accusa di aver ordito un golpe ai danni di Morales.