Marco Rossi, ct Ungheria, è intervenuto nella trasmissione Cose di calcio condotta da Debora Carletti e Flavio Maria Tassotti in onda su Cusano Italia Tv.
Ospite della trasmissione ‘Cose di Calcio’, il ct della Nazionale ungherese Marco Rossi, a poche ore dalla finalissima di Europa League tra Siviglia e Roma, traccia un bilancio su come sono messe le due squadre sfidanti.
Il Siviglia arriva a questa partita avendo meno problemi in organico, avendo quasi tutti i migliori calciatori a disposizione: sarà la squadra più affidabile. La Roma ha qualche problema in più, ma può contare su un allenatore fuoriclasse, che in questo genere di partite può fare la differenza. Credo che sia una partita da 50 e 50. Il pronostico è assolutamente incerto. Questa finale potrà essere decisa da un episodio, non credo ci sarà un dominio di una o dell’altra squadra.
Il clima che si respira a Budapest però è incoraggiante per il club italiano secondo il ct Rossi.
Credo che gli ungheresi che saranno presenti, nella maggioranza, tiferanno Roma per due ragioni: in Ungheria ci sono tantissimi sostenitori del club giallorosso e poi perché qui, in linea di massima, amano l’Italia, il popolo e la cultura italiana. Domani quelli che sulla carta dovrebbero essere neutrali, con ogni probabilità tiferanno Roma.
L’incognita Dybala a meno di 24 ore dalla finale resta e così anche le perplessità legate al ritmo gara che potrebbe richiedere una partita come quella contro il Siviglia. Per l’ex difensore del Brescia, Marco Rossi: La Roma spero che non lo utilizzi. È una freccia nell’arco di Mourinho ma da utilizzare nel momento della difficoltà. Credo che potrà impiegarlo quando la squadra si trovi in una situazione critica o il risultato sarebbe ancora sul pareggio. Il minutaggio? Viste anche le condizioni fisiche per una ventina di minuti, mezz’ora al massimo.
Per Marco Rossi, sia la squadra italiana che quella spagnola prediligendo un gioco verticale, il palleggio è relativamente povero, ma c’è una ricerca immediata della profondità. Il Siviglia gioca molto con palloni lunghi, è molto abile sulle seconde palle, nel riorganizzarsi nella metà campo avversaria per poi mettere dentro un sacco di cross. Nel fare questo però a volte lascia qualcosa sulle marcature preventive. Quando c’è una squadra che gioca in questo modo, una volta riconquistata palla, anche tu giocando nella stessa maniera puoi fargli male. Credo che Mourinho potrebbe avere un’idea del genere, magari un po’ migliore, ma di massima viaggiare su questa.
L’Ungheria negli ultimi anni è cresciuta molto come squadra soprattutto grazie all’apporto di mister Rossi. Sotto la sua guida solo nel 2022-2023 il club ha raccolto ben 3 successi in 4 partite contro Germania (sconfitta per 0-1 a Lipsia) e Inghilterra (battuta a Budapest 1 a 0 e per 0-4 a Londra), e mancando uno storico approdo alla Final Four del torneo a causa delle due sconfitte contro l’Italia (0 a 2 in casa e 2 a 1 in trasferta).
Stiamo crescendo, c’è entusiasmo intorno alla nazionale ma siamo lontani dal dover pensare di giocare una finale. Nel caso in cui mi trovassi a giocare una finale cercherei di copiare il modo in cui le ha sempre giocate Mourinho nella sua storia.