Massimo Mauro, ex centrocampista della Juventus, è intervenuto nella trasmissione Cose di calcio condotta da Debora Carletti e Flavio Maria Tassotti in onda su Cusano Italia Tv e ha detto la sua sulla sanzione inflitta al club bianconero nella giornata di ieri.
Un'ammenda da 718 mila euro. E’ questa la sanzione comminata alla Juventus dal Tribunale federale nazionale dopo la richiesta di patteggiamento per il filone della manovra stipendi (nato dall’indagine Prisma della procura di Torino). Una decisione che ha fatto molto discutere e che ha diviso ancora di più le varie tifoserie italiane. A dire la sua a ‘Cose di Calcio’, Massimo Mauro, ex centrocampista della Juve.
"Secondo il mio punto di vista, se una società commette danni amministrativi, non può pagare il calcio giocato. Non possono e non devono pagare né i giocatori né i tifosi. Sacrosanta la multa, ma trovo ingiusto penalizzare la squadra. E questo non c'entra niente con la responsabilità che hanno i dirigenti nell’aver fatto delle cose non in regola.
Alla domanda se pensasse che, a seguito di questa storia, l’immagine della Juventus come società sia stata danneggiata e - a livello internazionale - indebolita anche in vista del calciomercato, Massimo Mauro ha risposto positivamente. I danni inflitti trasversalmente alla squadra sono enormi. C’è un club che non ha fatto la Champions League ed era partita per arrivare fino in fondo, non ha lottato per lo scudetto, anche se il Napoli poi ha distrutto tutti. Onestamente il campionato della Juve, l’annata, è stata bruttissima, una delle più brutte. Chi va allo stadio esce e non è mai contento, c’è un’area di rassegnazione. Non ci si riconosce più nella maglia, nei colori. Credo che la società, quella che sarà, ha un grande problema: quello di ricostruire la juventinità. I giocatori che ci sono adesso, in molti, farebbero bene a cambiare squadra.
Sulle dichiarazioni di Gabriele Gravina, presidente Figc, Massimo Mauro ha sottolineato come: Gravina deve difendere quello che fa la giustizia sportiva. È il garante del calcio ma è il presidente della federazione, deve controllare che tutto sia fatto a regola d’arte. Gravina è un tifoso, ma a ragion veduta. Le sentenze sono dure e il presidente deve assolutamente farle rispettare anche per quanto riguarda la comunicazione. È chiaro che per quanto riguarda le plusvalenze, è una pratica che esiste da tanto tempo. La Juventus è già stata processata per questo dal punto di vista sportivo, quindi è chiaro che i tifosi della Juve non si spiegano come mai la Juventus sia stata condannata di più rispetto alle altre squadre che hanno fatto le plusvalenze. Io non voglio fare il difensore d’ufficio della Juventus. Se la giustizia sportiva ha preso questa strada evidentemente ha avuto le carte necessarie per poterlo fare. Ma ci tengo a precisare che mi pare che la pena non sia adeguata con i reati commessi. Secondo me non bisognava toccare i punti della squadra ma dare una multa salatissima alla società, parlo di 40-50 milioni di euro o anche un blocco del mercato. Non danneggiare il campionato in corsa: se tu levi punti, danneggi i tifosi e i giocatori.
Se Allegri fosse l’uomo giusto per la rinascita della Juve l’ex centrocampista, elogiando il percorso del mister ha aggiunto come lui ad oggi abbia l’esperienza necessaria. L’importante è capire che calcio fare per riportare entusiasmo e credibilità alla Juventus: questo è il punto. Allegri è un uomo intelligente, che conosce il calcio. Dovrebbe entrare nell’ordine di idee che la cosa più importante non è vincere ma scendere in campo, dare il tutto per tutto.
Ripartire dunque da un nuovo spirito e ritrovare un po’ di italianità, perché gli italiani capiscono prima i problemi e trovano prima le soluzioni. E, infine, ricreare la voglia di dire: abbiamo visto giocare una bella squadra.