Sciolto il nodo allenatore per il Napoli con la presentazione di Rudi Garcia, il Presidente Aurelio De Laurentiis annuncia un accordo di massima che blinda Osimhen in azzurro per altre due stagioni. L'obiettivo è proseguire sul percorso avviato da Luciano Spalletti con un allenatore nuovo che applica gli stessi principi tattici e l'attaccante nigeriano che rimane il fulcro avanzato. Questi sono gli assi portanti del Napoli del futuro anche se il mercato può sempre rivelare sorprese, il capocannoniere dello scorso campionato è appetibile da molte big europee ma per strapparlo ai campani servono almeno 130milioni di euro.
Napoli-Osimhen, un matrimonio che può proseguire
I numeri di Victor Osimhen in stagione lo hanno reso l'attaccante più forte del campionato. Se ne è reso conto De Laurentiis che non vuole privarsi della sua punta provando a blindarlo, una chiacchierata positiva c'è già stata che ha gettato le basi per un rinnovo di altre due stagioni. Il giocatore sta bene a Napoli e non ha chiesto la cessione con la consapevolezza però che una offerta dall'estero potrebbe arrivare e sarà valutata con serenità per soddisfare le esigenze di tutti.
Con Osimhen abbiamo già parlato prima della festa del Napoli, mi sembrava una giusta priorità. Siamo in linea di massima d’accordo nel prolungamento di due anni di contratto. Per gli altri giocatori è qualcosa che dovremmo studiare con Garcia. Ho detto da tempo che Osimhen deve rimanere, poi se arrivasse un’offerta irrinunciabile per la salute del Napoli che è cara. tutti, vedremo, valuteremo.Lobotka ce l’abbiamo fino al 2028, è un caposaldo importantissimo. Poi è chiaro che non può giocare tutte le partite. Per quel che riguarda la mia competitività non è cambiato nulla. Per una quarantina di Natali, con i film mi sono divertito a finanziare film fatti all’estero. Ho finanziato Almodovar, Woody Allen. La competitività è sempre stata un condimento naturale, istintivo. le cose più sono complicate e più ci eccitano. Non ci basta replicare lo scudetto, c’è l’Europa ma non basta, c’è da cambiare il mondo del calcio. Mi chiedono da trent’anni: perché non fai politica? A mei piace il mondo dei contenuti ma la politica non si può fare in maniera industriale. La politica è il gioco del compromesso e io non sono l’uomo del compromesso
Dieci giorni per scegliere Garcia
La parola d'ordine in casa Napoli è continuità. Dopo l'addio di Luciano Spalletti è cominciato un lungo casting con De Laurentiis che ha vagliato diverse possibilità ma tutte dovevano condividere il 4-3-3 come modulo di riferimento. Per questa ragione sono stati scartati nomi altisonanti fino alla cena con Rudi Garcia di dieci giorni fa. Il tecnico francese conosce il campionato italiano e voleva rimettersi in discussione in Europa dopo la parentesi in Arabia Saudita.
Non è stato un casting lungo, mi sono dedicato tre settimane alla festa scudetto. Ho cominciato il 5 a pensare al nuovo allenatore. Undici giorni. Ho cominciato a vedere la mappa che avevo dato in pasto a voi. Ho cominciato a selezionare quelli che avevano giocato con successo col 4-3-3. Per me era fondamentale mantenere l’assetto dei giocatori che avevamo. Nella mia verifica ho visto che Rudi a Roma è arrivato per due volte secondo e che addirittura il primo anno aveva iniziato con dieci vittorie consecutive, ho detto: ma questo signore fa al caso nostro. Col Lione aveva sfiorato qualcosa di importante con la Champions.Con Osimhen non mi sono sbagliato, con Rudi Garcia ho deciso in undici giorni, vedersi a cena, scrivere i contratti, farglieli digerire. Dobbiamo stare calmini, lasciarlo lavorare senza mettergli ansia, senza fretta, limiti. Poi, come dice la canzone: sarà quel che sarà. Garcia non deve dimostrare niente. mi ha colpito la sua spontaneità, immediatezza. Sembrava che ci fossimo conosciuti da tempo e che ci fossimo già incontrati nel passato. Non c’è stata tra noi la minima difficoltà, ma solo di illustrare ai suoi avvocati quello che ci chiedevano.Con lui cordialissima e immediata intesa. Io sono nato il 24 maggio, lui aveva l’influenza dei gemelli, sentivo che era la scelta giusta. Non ho trovato delle diffidenze in Garcia né ho visto dei dubbi, il che mi ha reso felice della scelta