La Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera parlando dell'Ucraina e del rapporto che l'Ue vuole instaurare con il Paese occupato dalla Russia di Vladimir Putin. Come primo punto, Von der Leyen si è soffermata sull'importanza della Conferenza per la Ricostruzione dell'Ucraina che si sta tenendo a Londra.
Il conflitto tempesta ancora su Kiev e poche sembrano, per il momento, le vie aperte verso la pace. Organizzare ora un dialogo internazionale per discutere i termini della ricostruzione ucraina sembra insolito, ma la Presidente della Commissione Ue si sofferma soprattutto sul messaggio politico che questo incontro lancia a Mosca.
Spiega Von der Leyen.
L'ipotesi è complessa, la realizzazione legalmente difficile, ma l'Europa di Ursula Von der Leyen ci crede: la proposta è quella di destinare l'enorme ammontare dei beni sequestrati agli oligarchi e allo Stato russi per ricostruire il Paese occupato. Sulla questione, la Presidente si esprime così:
Poi, l'intervista vira sul tema delicato della pace e dei sui termini. Per il momento le discussioni sull'argomento tra le due Nazioni interessate dal conflitto sono poche e farraginose, al massimo incentrate su un cessate il fuoco. La via scelta dall'Europa è quella di garantire una pace lunga e durevole, in modo da non rischiare di congelare sotto la superficie di una calma apparente dissapori in grado di scoppiare in una nuova guerra nel futuro.
Commenta Von der Leyen ricordando il conflitto in Crimea. Proprio a proposito della penisola a lungo contesa tra Ucraina e Russia la Presidente della commissione dell'Unione si esprime ribadendo il concetto fondamentale che deve guidare ogni tentativo di pace: «Niente che riguardi l’Ucraina senza l’Ucraina. Kiev è al posto di guida e padrona dei dettagli per trovare la pace».
A chiosa dell'argomento sulla fine del conflitto, Von der Leyen parla anche del ruolo della Cina:
L'intervista a Ursula Von del Leyen è dedicata anche alle prospettive europee dell'Ucraina dopo la guerra. La Presidente della Commissione non parla di un calendario preciso, ma riconosce che Kiev sta facendo ottimi passi avanti nell'adempimento delle richieste europee che al momento ne precludono l'accettazione nell'organismo internazionale. Si tratta, nello specifico, di 7 punti: l'Ucraina ne avrebbe già portati a termine due e fatto buoni progressi sugli altri 5.
Von der Leyen coglie l'occasione per citare anche i casi simili di Moldova e Balcani occidentali: «dobbiamo pensare a cosa assomiglierà una Ue allargata», dice la Presidente facendo riferimento alle procedure interne alla stessa Unione. Poi, sulle relazioni con Mosca, forse minacciate ulteriormente da questa apertura ufficiale dell'Ue verso Kiev, conclude:
L'intervista prosegue punzecchiando Von der Leyen sul tema dell'accoglienza ai profughi. L'Europa ha indubbiamente dimostrato grande generosità davanti al dramma di Kiev, arrivando ad accogliere 4 milioni di rifugiati ucraini, costretti a scappare dalle loro case per la guerra.
Al contempo però, la tragedia avvenuta da poco nei mari della Grecia, dove hanno perso la vita centinaia di migranti provenienti dalla Libia, spinge a chiedersi se l'Ue abbia ancora dei passi avanti da compiere nella gestione equa dell'accoglienza ai migranti. Su questo Von der Leyen conclude:
"e' una questione farraginosa e complessa " dice S.E von der Leyen. Ehh sì, ci sono almeno 2000 anni di codici civili sul principio di proprietà privata. Auguri! P.s. attenzione che "cosa fatta capo ha". una modifica sui diritti fondamentali universalmente riconosciuti (tipico delle dittature) sarà attiva per il futuro con le inevitabili conseguenze applicabili secondo l'universalità della norma, a tutti!
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *