Non si ferma il fiume di notizie proveniente dalla Russia: il presidente della Bielorussia, Aljaksandr Lukashenko, afferma di avere svolto (in accordo con Putin) un colloquio con il leader della Wagner, Prigozhin. Secondo Lukashenko, l'accordo prevede condizioni onorevoli e sicure per i guerrieri Wagner nel caso interrompessero il loro colpo di Stato in Russia: Prigozhin avrebbe affermato che i convogli Wagner avrebbero interrotto la loro marcia verso Mosca, ma altre fonti sostengono che il leader mercenario avrebbe rifiutato l'accordo. In questo contesto incerto, tutti gli sviluppi sui media devono essere presi con le pinze in attesa di verifiche certe.
Il colpo di Stato Wagner potrebbe avere una conclusione più rapida di quanto inizialmente atteso. A meno di 200 chilometri da Mosca, i mercenari avrebbero interrotto la propria marcia e starebbero tornando nelle loro posizioni di partenza. Un finale fortemente anticlimatico - specialmente in seguito agli scontri tra Wagner e soldati russi regolari - che lascia molti osservatori esterni sospettosi del fatto che l'intero colpo di Stato potrebbe essere stata una messinscena.
Molti analisti avevano effettivamente messo in dubbio la capacità del gruppo Wagner di occupare Mosca e vincere una eventuale guerra civile contro l'intero esercito russo: nonostante i numerosi equipaggiamenti, la Wagner conta infatti solo 25.000 uomini contro le centinaia di migliaia messe in campo da Mosca.
Ciononostante, salvo che si trattasse veramente di una messinscena, la posizione del leader mercenario dopo un'avventura del genere sarà sicuramente molto difficile, ed è possibile che egli sia bersaglio di un tentativo di avvelenamento oppure venga condannata nel caso il Cremlino non rispettasse la parola data.
Intanto, le forze ucraine hanno lanciato diversi contrattacchi su tutta la linea di fronte, facendo piccoli guadagni territoriali secondo alcune fonti. Si parla persino di un attraverso del fiume Dniepr nell'area di Nova Kakhova.
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