Per ora il tema non e' sul tavolo, ma nei partiti se ne parla sotto traccia. Che cosa faranno i leader alle Europee? Si candideranno? Il dibattito interno e' iniziata sotto traccia anche in Fratelli d'Italia. Conversazioni, prime riunioni, sondaggi, valutazioni. Giorgia Meloni, premier e presidente del partito, scendera' in campo? Intanto si studiano i precedenti. "Da premier lo fece Berlusconi, non lo fece Renzi", ricorda chi ha approfondito il dossier. Per ora siamo alle fasi dei pro e dei contro. Di sicuro - la tesi che si porta avanti anche tra i gruppi parlamentari di Fdi - e' che la presenza di Giorgia Meloni come capolista alle Europee trainerebbe non solo il partito ma anche il progetto dei Conservatori. Il 'refrain' e' che in quel caso il presidente del Consiglio 'metterebbe la faccia' sul cambiamento, puntando in prima linea a spostare gli equilibri Ue.
Subito dopo le elezioni europee la tesi ricorrente anche a Bruxelles e' che dopo il voto verrebbe siglato un patto con il Ppe per la presidenza e la maggioranza, "ma i Conservatori, dopo che Meloni e' diventata presidente del Consiglio sono centrali in Europa e lo sarebbero ancora di piu' con lei in competizione". L'altra tesi, sottolineata da chi, invece, e' dubbioso sull'eventualita' di una tale candidatura, e' che la premier potrebbe limitarsi a fare campagna elettorale in Europa e in Italia e non andare oltre. "Sarebbe al riparo da una competizione che coinvolge i partiti e non il governo", sottolinea qualcuno. "Non credo che si candidera', ma e' presto per dirlo. La questione non e' stata affrontata. Decidera' lei", dice una fonte di governo. Ma un'altra questione - rimarcata, per esempio, da un deputato di FdI - e' che alle Europee, con tre preferenze, una delle quali 'bloccata', si andrebbe a creare un meccanismo che metterebbe in difficolta' le candidature di genere. E potrebbe creare, tra l'altro, difficolta' nel puzzle delle alleanze.