Prove tecniche di allerta sugli smartphone calabresi, cosa è successo

Proseguono i test del servizio della Protezione Civile, It Alert, che segnala emergenze. Entro l'anno coprirà tutta Italia.

Continuano i test del servizio It Alert. Dopo Toscana, Sicilia e Sardegna, oggi è toccato alla Calabria.

Il suono è inquietante, sembra una sirena d'allarme e difficilmente può essere scambiato per il solito trillo per messaggi di lavoro, d'amore o i soliti meme in giro nelle mille chat. Anticipa un messaggio di allerta per emergenze meteo e varie calamità. Il servizio viene dalla Protezione Civile, si chiama It Alert ed è stato provato oggi, 7 luglio, in Calabria.

Nonostante la popolazione fosse stata ampiamente avvisata, qualcuno ha chiamato le forze dell'ordine.

La popolazione era stata ampiamente informata sull'arrivo del messaggio. Era noto anche l'orario, mezzogiorno. Ciononostante qualcuno si è effettivamente allarmato, chiamando per informazioni le forze dell'ordine e i mezzi d'informazione.

Questo però il chiarissimo testo del messaggio ricevuto oggi dai calabresi, con relativa traduzione in inglese:

Questo è un MESSAGGIO DI TEST del sistema di allarme pubblico italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.it-alert.it e compila il questionario.

Parallelamente, alla popolazione è stato infatti sottoposto il questionario da compilare per, si legge, "verificare il corretto funzionamento del sistema di allarme pubblico di cui si sta dotando l'Italia".

I primi test hanno riguardato Toscana, Sardegna e Sicilia e dovranno interessare tutte le altre regioni entro l'anno.

Intervistato da "Il Quotidiano del Sud", il dirigente generale della Protezione civile calabrese Domenico Costarella ha spiegato:

Sul sistema stiamo lavorando da anni. Quella che stiamo affrontando oggi è solo la parte terminale di una lunga attività. Entro la fine di ottobre si concluderanno tutte le simulazioni e i test. Credo, in base alle valutazioni della Protezione civile nazionale, che si partirà in via effettiva dal 2024.

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