Leonardo Bonucci messo fuori rosa dalla Juventus sta facendo parlare molto. Il suo futuro sembra essere lontano da Torino, con il giocatore che starebbe pensando di andare via. Molti tifosi non hanno digerito la scelta del Club. Anche Massimo Giletti non l'ha presa benissimo e si sente rattristato per la scelta. Il noto conduttore ha raccontato a Tag24 il suo punto di vista e le sensazioni per il prossimo anno, con la Juventus che "deve ritornare in Champions". Un percorso difficile, visto che "non vince da 3 anni", minato anche dai guai giudiziari che ha affrontato ultimamente la società bianconera.
D: Massimo Giletti, lei è noto per essere un grande tifoso della Juventus. Ma la società ha messo fuori rosa il suo capitano, Leonardo Bonucci. È stato un comportamento giusto?
R: "È sempre difficile per chi non è all’interno di una squadra capire le dinamiche. Bonucci è stato 13 anni nella Juventus. La storia della Juventus insegna, se vediamo quello che è successo in passato con Del Piero. Noi per Alessandro non abbiamo fatto nulla. La Juventus è così, mette davanti alle persone gli obiettivi. Se l’ha fatto con Del Piero, lo fa anche con Bonucci. Umanamente credo che per Bonucci sia un disastro, una fatica da accettare. Una sofferenza. È vero che parliamo di giocatori che prendono milioni di euro, però ci sono sempre le persone sotto la maglia".
D: Lei come l'ha presa?
R: "È una decisione che mi rattrista, perché sono dell’idea che vengono sempre prima i rapporti umani. La Juventus deve prendere delle decisioni molte nette, molto forti. Deve sfoltire la rosa e il monte ingaggio. Giuntoli arriva da Napoli, dove ha fatto nella società qualcosa di straordinario. Il monte premi ingaggio era bassissimo e ha vinto lo scudetto. Questa è la strada".
D: Giuntoli è il nuovo ds del Club. Cosa ne pensa?
R: Penso che Giuntoli sia il migliore, è uno stregone. Ha fatto la magia non del Napoli, ma del Carpi. Portare un paese di 60mila persone in serie A, vuol dire che è qualcuno che ha capito il mondo del calcio di oggi. Elkan è stato molto abile, ha capito che ci voleva un uomo di calcio. Non basta avere dei bravissimi manager, deve avere un uomo di calcio che capisca profondamente il settore e che abbia delle ramificazione in giro per il mondo, che gli permettono di scegliere e prendere i giocatori e portarli a costi bassi. Ma soprattutto è uno che, come dimostrato a Napoli, ha mandato via Mertens, Insigne e Koulibaly senza pensarci su. È necessario avere uomini di questo tipo.
D: Cosa è successo a Dusan Vlahovic? Deve essere venduto?
R: Non ho mai creduto ai giocatori che arrivano, sono fenomeni e l’anno dopo non producono. Giocare con la maglia della Juventus è molto pesante. Questo dimostra la non grande annata di Vlahovic che ha sentito il peso di una squadra. Soprattutto non è riuscito a gestire i momenti importanti. Oggi sarebbe una follia darlo via, a meno di un’offerta molto importante. Poi tutto dipende da Mbappe. Se va via, si apre un giro di centroavanti enorme. Su Vlahovic abbiamo investito molto, darlo via sarebbe un peccato.
D: Ma l'anno prossimo potrà rifarsi?
R: "Dipende dai rapporti con Allegri e il modo di giocare. Con alcuni allenatori gioca molto bene, con altri no. Le alchimie sono complicate".
D: E a proposito di alchimie, sembra sia mancata tra Bonucci e Allegri. Nella scorsa stagione ha fatto bene Allegri?
R: "Allegri è riuscito a tenere compatta una squadra in un momento particolare. L’allenatore, lo dice sempre anche Ancellotti, conta il 15-20% il resto lo mettono in campo i giocatori. Ho visto delle partite della Juventus senza mordente. Quello dipende dagli uomini che vanno in campo. Dopo di che il calcio del futuro è un calcio diverso da quello che predica Allegri. Ha vinto tanto, ma sono 3 anni che la Juventus non conquista nulla.
D: Anche perché ultimamente ha avuto dei guai giudiziari…
R: "Bisogna aprire una bella parentesi. Le procure d’Italia dove sono? Lavora solo la procura di Torino sulle squadre, sulla Juventus. È molto interessante su tutto questo. Apriremo un altro file. Mi piacerebbe che venissero messe le cimici e si andassero a prendere i faldoni di tutte le società di serie A. Magari si riuscirebbe a fare un quadro più completo. Come al solito la Juventus è un capo espiatorio. Non so per quale motivo. Sarebbe interessante capir perché a Torino si occupano sempre e solo della Juventus".
D: L’anno prossimo dove la vede?
R: Non so quello che farà la Juve. Deve ritornare in Champions, questo è un passaggio obbligato. Quest’anno con un campionato fallimentare, ci era entrata. Poi è stata fermata. Sono ottimista, peggio di quello che abbiamo fatto lo scorso anno non può andare.
D: Lei invece cosa farà la prossima stagione?
R: Guarderò molto il calcio