Dopo la pandemia e le sue conseguenze si registra una netta ripresa nelle vaccinazioni di routine dei bambini: ad affermarlo l'Unicef, nei dati pubblicati dalle agenzie sanitarie e per l'infanzia delle Nazioni Unite.
Secondo il rapporto, nel 2022 ben 4 milioni di bambini in più hanno ricevuto vaccini di routine rispetto al 2021. Kate O'Brien, responsabile vaccini dell'Organizzazione mondiale della sanità, sottolinea quanto questa sia "una buona notizia".
A farle eco è il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha parlato di risultati "incoraggianti". Secondo Ghebreyesus, tuttavia, le medie globali e regionali "nascondono gravi e persistenti disuguaglianze". E a pagare il prezzo di questi ritardi sono proprio i bambini.
A dare forza alle parole del capo dell'Oms c'è un dato poco confortante: nel 2022 oltre 20 milioni di bambini hanno saltato uno o più vaccini di routine. Un parametro comunque in calo rispetto ai 24,4 milioni dell'anno precedente, ma ancora ben al di sopra del pre-pandemia. Una ripresa che però si rivela "molto disomogenea", secondo le parole di O'Brien.
Come spesso accade, i freddi dati non sono del tutto indicativi sulla situazione. Ne è la riprova una migliore copertura vaccinale in nazioni popolose come India e Indonesia, a fronte del ritardo dei Paesi a basso reddito. A preoccupare particolarmente l'Oms e l'Unicef c'è la vaccinazione contro il morbillo.
Si tratta, del resto, di una delle malattie più infettive al mondo. A rischio, secondo le Nazioni Unite, ci sarebbero più di 35 milioni di bambini.
Il direttore generale dell'Unicef Catherine Russell ha parlato di una tendenza positiva che "nasconde un grave avvertimento".
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