È arrivato al suo secondo giorno il Vertice Russia-Africa a San Pietroburgo, aperto dalle attesissime parole del presidente russo Vladimir Putin. Già nella giornata di ieri, il numero uno del Cremlino aveva parlato agli Stati invitati al summit con qualche breve dichiarazione sul grano: nella giornata di oggi, il leader di Mosca si è concesso per un discorso più completo ai partecipanti.
Diversi i temi toccati dal Premier russo, uno su tutti la volontà di Mosca di mettere in campo una collaborazione più stabile e profonda con i Paesi africani, a partire dalle relazioni militari.
Infatti, è ancora piena intenzione della Russia continuare a formare i militari africani, in modo da dare agli Stati partner dell'Africa gli studenti necessari per risolvere le loro difficoltà interne. Per Putin, la crescita economica e sociale dell'intero continente è frenata dal terrorismo, dalla diffusione dell'ideologia estremista, dalla criminalità transnazionale e dalla pirateria. La Russia offre assistenza nell'affrontare tutto ciò:
Queste le parole del Presidente russo riportate da Ria Novosti.
Vladimir Putin prosegue il suo discorso toccando il tema delicato dell'approvvigionamento di grano, su cui si era soffermato anche nella giornata di ieri. Nel suo discorso di apertura, il Presidente russo aveva ribadito la disponibilità del Cremlino di inviare grano gratuito all'Africa da qui ai prossimi 3-4 mesi. Oggi, il tema rimane invariato:
Questo quanto affermato da Putin a San Pietroburgo. Il capo del Cremlino si è poi soffermato sui legami politici e diplomatici sempre più forti che legano la Federazione Russa ai Paesi dell'Africa: «Il vertice russo-africano è la prova del desiderio comune di rafforzare le relazioni», ha chiarito il leader.
E infatti, subito dopo Putin calca la mano sullo stesso concetto, affermando che l'obiettivo di Mosca è quello di aumentare la propria presenza strategica in Africa:
Non è mancata la conferma di un avvicinamento tra le parti, arrivata tramite le parole del presidente dell'Unione africana, Azali Assoumani. Quest'ultimo ha voluto rivolgersi all'Ucraina sottolineando la vicinanza da parte di Putin e spingendo quindi per un cessate il fuoco che, a detta sua, sarebbe il passo definitivo verso la pace: