Garante dei detenuti: il ministro Nordio scarta Rita Bernardini dopo averla udita al ministero. Sembrava andare tutto bene, poi è saltata la politica, dice la presidente dell’associazione Nessuno Tocchi Caino al Tg Plus di Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio si appresta a cambiare i vertici del collegio del Garante dei detenuti, ad oggi presieduto da Mauro Palma. Dopo la decisione di Nordio di scartare Rita Bernardini dalla nuova composizione è partito un appello per chiedere al ministro di rivedere la sua decisione.
È un appello che è stato sostenuto da 80 professori di diritto penale: Bonini, Tullio Padovani, Manes. Personalità che conoscono qual è la realtà. La conoscono a fondo. A me ha fatto molto piacere anche perché, in un primo momento, il mio nome era stato fatto proprio da Nordio. Sono stata udita dal suo ministero, dal suo capo gabinetto, sembrava andare tutto bene e poi…è saltata fuori la politica. Sembra che quei tre posti che compongono il garante dei detenuti siano appetibili per le forze politiche. Anche per chi non ha mai messo un piede in carcere. Io, con Marco Pannella, sono trent’anni che cerchiamo di fare in modo che la pena non sia contraria al senso di umanità e tenda alla rieducazione del condannato. Cioè diciamo quello che dice la costituzione, dice la presidente di Nessuno Tocchi Caino nel corso dell'approfondimento politico di Cusano Italia Tv.
L’appello rivolto al Guardasigilli per riconsiderare Rita Bernardini quale Garante dei detenuti è sostenuto anche dal comitato Esistono i Diritti. In poco più di 48 ore sono state raccolte oltre 132 adesioni di esponenti del mondo della politica e dell’avvocatura. Ma anche da personalità dello spettacolo e della cultura, giornalisti e società civile.
Nella polemica sui nomi dei nuovi garanti dei detenuti è intervenuto Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPe, sostenendo la stessa tesi di Rita Bernardini.