Nuovo intervento del governo nell'organizzazione dei ministeri. Dopo il restyling del dicastero dell'Economia, con i provvedimenti approvati oggi dal consiglio dei ministri vengono previste nuove misure che riguardano i ministeri della Cultura, della Transizione ecologica e dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Rivista anche l'organizzazione degli uffici centrali di livello dirigenziale generale del ministero dell'Interno. Con i provvedimenti vengono specificate le funzioni dei dicasteri, viene rivista, in alcuni casi, la divisione in dipartimenti e incrementate in generale le direzioni. Per quanto riguarda, in particolare, il Ministero della Cultura il decreto stabilisce che "si articola in dipartimenti" e il loro numero "non può essere superiore a quattro". "Il numero delle posizioni di livello dirigenziale generale - si legge ancora - non può essere superiore a trentadue, ivi inclusi i capi dei dipartimenti".
La disposizione attualmente in vigore, che viene abrogata, stabilisce che il ministero "si articola in uffici dirigenziali generali centrali e periferici, coordinati da un segretario generale, e in non più di due uffici dirigenziali generali presso il Gabinetto del Ministro. Il numero degli uffici dirigenziali generali, incluso il segretario generale, non può essere superiore a ventisette". Il decreto rivede anche le aree funzionali di competenza del ministero. All'ordine del giorno anche un regolamento per la riorganizzazione del Ministero dell'Ambiente e della Transizione ecologica. Il provvedimento mantiene l'attuale suddivisione del ministero in tre dipartimenti: Amministrazione generale, pianificazione e patrimonio naturale; Sviluppo sostenibile; Energia. In più viene confermato il dipartimento unità di missione per il Pnrr. Ciascun dipartimento si articola in 4 direzioni generali. Complessivamente, le direzioni passano da 10 a 12.