Gli incendi che stanno devastando la città di Maui alle Hawaii hanno fino ad ora procurato 89 vittime, un triste record per l'isola e gli Stati Uniti.
Lo ha riferito il governatore dello Stato, Josh Green, in conferenza stampa dove ha dichiarato con preoccupazione:
Le fiamme che hanno avvolto la città hanno causato l'incendio più grave negli Stati Uniti dal secolo scorso.
La cifra raggiunta ha fatto in modo che venisse superato l'incendio del 2018 in California del nord, che aveva provocato 85 morti. Un secolo fa inoltre, nel 1918, il Cloquet Fire che scoppiò in Minnesota a causa della siccità, distrusse migliaia di casa e uccise migliaia di persone.
Sono due gli incendi verificatasi a Maui che non hanno registrato morti: nell'area di Kihei a sud dell'isola e nelle comunità di montagna di Upcountry.
Un incendio scoppiato nella serata di venerdì a Kaanapali è stato domato dai soccorritori.
Circa il 14% delle Hawaii soffre di siccità, con l'80% dell'isola che è classificata come anormalmente secco. In questo modo viene risucchiata l'umidità della vegetazione, che aiuta il fuoco a diffondersi.
Le Hawaii stanno ricevendo 90% in meno di precipitazioni rispetto allo scorso secolo.
Purtroppo i segnali d'allarme non sono mai stati colti a pieno, come dimostra la storia dell'isola: cinque anni fa era stato l'uragano Lane ha provocare incendi che allora distrussero 2330 acri a Maui, mentre l'anno dopo ne vennero devastati 25mila. La protezione civile ha però giudicato il rischio d'incendi di quest'anno "basso" rispetto al 2022.
La procura dell'isola ha annunciato che verrà aperta un'indagine sul modo in cui è stata affrontata l'emergenza incendi. Il procuratore Anne Lopez condurrà un'analisi completa delle decisioni prese per contenere l'emergenza, mentre "continuiamo a sostenere tutti gli aspetti dello sforzo di soccorso in corso, ora è il momento di iniziare questo lavoro di comprensione".
Le Hawaii hanno il più grande sistema di sicurezza pubblica con oltre 400 sirene posizionate su tutta l'isola, ma molti dei residenti hanno dichiarato di non aver sentito nessuna serena, capendo il pericolo solo dopo aver sentito esplosioni.
A Lahaina, dove è divampato il primo incendio, hanno fatto sapere che le allerte sono avvenute attraverso avvisi su cellulari e tv. Le comunicazioni sono state rese difficili anche dalla velocità in cui si sono propagate le fiamme, coi vigili del fuoco che hanno detto che è stato impossibile mandare messaggi in tempo alle agenzie che hanno gestito l'emergenza.
Anche il Papa durante il consueto Angelus della domenica ha rivolto un pensiero all'isola martoriata, oltre che a tutte le situazioni delicate che stanno devastando senza sosta il nostro pianeta.