17 Aug, 2023 - 17:08

Niger, la Germania contro i golpisti: "Siamo favorevoli a sanzioni"

Niger, la Germania contro i golpisti: "Siamo favorevoli a sanzioni"

Il colpo di Stato in Niger ha sollevato l'attenzione internazionale: oggi, la Germania ha affermato di essere favorevole all'attuazione di sanzioni contro i golpisti. La presa di posizione arriva attraverso le parole della Ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, che ha ricordando quanto «la Germania sostenga gli sforzi regionali per risolvere la crisi in Niger».

La Germania punta il dito contro i golpisti in Niger: "Speriamo si possa ripristinare presto l'ordine costituzionale"

Sempre Baerbock ha proseguito affermando che l'intenzione di questo interesse verso lo Stato africano è innanzitutto guidata dall'interesse a «ripristinare l'ordine costituzionale», come si legge nel post ufficiale affidato a X (ex Twitter).

La Germania ha già scelto di interrompere la cooperazione nello sviluppo e nella sicurezza e ora si schiera apertamente a favore di sanzioni Ue che tocchino i golpisti in Niger.

Niger, i militari raccolgono prove contro il presidente deposto: "Perseguiremo Bazoum"

Nel frattempo, la giunta militare che forma il nuovo governo in Niger dopo il golpe avvenuto il 26 luglio ha annunciato di essere pronto a perseguire il presidente deposto Mohamed Bazoum. Secondo i golpisti, infatti, l'ex leader avrebbe commesso alto tradimento contro la Nazione, mirando alla sicurezza interna ed esterna del Paese.

Queste le parole del Colonnello Maggiore Amadou Abdramane, mebro della giunta ora al potere:

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Il governo nigeriano ha raccolto le prove necessarie per perseguire il presidente deposto e i suoi complici locali e stranieri davanti agli organi nazionali e internazionali competenti, per alto tradimento e per aver minato la sicurezza interna e esterna del Niger.

Ciò che avrebbe esposto Bazoum alle accuse sarebbe lo scambio che l'ormai ex Presidente ha avuto con «cittadini, capi di stato stranieri e responsabili di organizzazioni internazionali».

La speranza è che, comunque, si arrivi presto ad una soluzione diplomatica e pacifica nel Paese. Un buon segno in questo senso è rappresentato dalla decisone, da parte del leader della giunta militare Abdourahamane Tchiani, di avviare i colloqui con la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas).

Oltre a ciò, si è riunito recentemente il Consiglio per la pace e la sicurezza dell'Unione Africana (Ua) con il fine di raccogliere aggiornamenti sull'evoluzione della situazione e comprendere come gestire il golpe in Niger.

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Beatrice Balbinot
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