22 Aug, 2023 - 18:39

Rovella si presenta: "La stima per Sarri mi ha fatto dire subito sì alla Lazio, non vedo l'ora di giocare il derby"

Rovella si presenta: "La stima per Sarri mi ha fatto dire subito sì alla Lazio, non vedo l'ora di giocare il derby"

Una estate alla ricerca di un regista di centrocampo in casa Lazio, tanti nomi sondati che vanno dall'evergreen Lucas Torreira fino a Samuele Ricci del Torino passando per la suggestione Jorginho e il rifiuto di Djibril Sow. A spuntarla alla fine è stato Nicolò Rovella che si presenta nella Capitale con una maglia celeste di buon auspicio. Arrivato dalla Juventus in prestito con obbligo di riscatto per diciassette milioni di euro insieme a Luca Pellegrini. La scorsa stagione ha beneficiato della cura Raffaele Palladino a Monza che lo ha trasformato da centrocampista tuttofare a regista di centrocampo. Maurizio Sarri lo ha osservato a lungo e durante la stagione ed è convinto che possa prendere le chiavi del centrocampo biancoceleste in alternativa a Danilo Cataldi.

Rovella si presenta: "Finalmente gioco con Luis Alberto"

Inizialmente è stata la Juventus a proporlo alla Lazio nel tentativo di arrivare a Milinkovic, il serbo invece volò verso il deserto dell'Arabia Saudita e sfumò ogni ipotesi. Ma Nicolò Rovella piaceva a Sarri e anche molto, tanto che il suo nome tornò di prepotente attualità a fine luglio quando la Lazio ancora non aveva concluso per un regista di centrocampo. La trattativa fu rapida con la Juventus visto le esigenze di entrambe le società: un pacchetto unico fra il centrocampista e Luca Pellegrini in prestito per due anni con obbligo di riscatto a 21,5 milioni di euro.

Rovella si presenta già nel migliore dei modi ai nuovi tifosi con una maglia celeste che non passa inosservata, come è facile individuare il sorriso di Sarri quando lo incontra prima del primo allenamento in biancoceleste. La corte del tecnico toscano è stata decisiva per accettare immediatamente la proposta, dovrà però guadagnarsi il posto da titolare al fianco di Luis Alberto.

virgolette
Essere qui è un sogno, quando ho saputo della possibilità di venire qui a giocare per la Lazio, ho spinto e voluto fortemente il trasferimento, sia per il mister che mi ha voluto, sia per tutto il resto, il contorto, la città. Conoscevo Luca (Pellegrini, ndr), che mi ha parlato non bene ma di più di questa piazza, non vedo l'ora. Mister Sarri è un maestro, conosce benissimo il calcio, mi affiderò totalmente a lui, spero di poter migliorare in tutto. Quello che mi ha impressionato di più, giocandoci contro anche da qualche anno, è Luis Alberto, ha una qualità incredibile, spero di giocare con lui più partite possibili

Cresciuto nel Genoa, conosce bene cosa significa una stracittadina visto che in maglia rossoblù ha affrontato la Sampdoria. il derby della Lanterna è ricco di fascino nonostante le due squadre negli anni hanno navigato nei bassifondi della classifica. Ora ad attenderlo c'è il derby della Capitale fra Lazio e Roma. Ma anche l'esordio in Champions League dove si troverà di fronte le big di Europa.

virgolette
Il derby della Capitale il più bello d'Italia, non vedo l'ora di giocarlo, l'emozioni che proverò saranno indescrivibili. Io ho giocato un derby simile, che è quello tra Genoa e Sampdoria, anche se qui la città è più grande, le squadre sono ancora più forti. Sarà una grande emozione. Real Madrid al sorteggio Champions? Speriamo, è vero che sono fortissimi ma spero di giocarci contro, sì.

Una passione per i tatuaggi con una chiave di violino tatuata al centro del petto con un riferimento speciale al papà da cui ha ereditato anche il numero 65 di maglia. La speranza è di riuscire a vincere dei trofei in biancoceleste così anche da arricchire la sua raccolta personale di tatuaggi.

virgolette
La chiave di violino tatuata sul petto per mio papà, da quando sono piccolo, lui giocava nel mio stesso e mi diceva che quando era in campo gli sembrava di suonare. Ce la siamo sempre detta nel tempo, è rimasta. Tatuaggio per ogni trofeo con la Lazio? Spero di poterne fare più possibili, ti dico la verità. Vorrei riempirmi tutto per scudetti o chissà che altri trofei
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Andrea Iustulin
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