A quasi due settimane dal cinquantesimo anniversario del golpe cileno del generale Augusto Pinochet, gli Usa hanno declassificato e pubblicato alcuni dei report che erano stati diffusi nei giorni precedenti il colpo di stato. Per la riuscita del progetto di Pinochet, sarebbero risultati fondamentali l'affiancamento e gli appoggi del presidente Nixon, della sua amministrazione e della Cia. Per il presidente Nixon, tra l'8 e l'11 settembre 1973 (giorno, questo, del golpe), sono stati preparati numerosi rapporti quotidiani che ora sono stati consegnati al governo cileno.
Appare ormai chiaro, ribadito e condiviso da numerosi storici e politologi, che il colpo di stato di Pinochet e, dunque, anche la caduta di Unidad Popular e del presidente socialista Salvator Allende, sono avvenuti con il sostanziale benestare e una non irrilevante partecipazione economica delle autorità degli Stati Uniti e della Cia. La decisione degli Stati Uniti di condividere i report arrivata dopo che il governo cileno ha richiesto fonti e documenti per "consentire una comprensione più profonda della storia che condividiamo".
L'ambasciata statunitense a Santiago del Chile, capitale del Cile, ha sottolineato che, insieme a migliaia di documenti precedentemente declassificati, questo atto dimostra l'impegno duraturo nei confronti del partenariato Usa-Cile, che è coerente con i nostri sforzi per promuovere la democrazia e i diritti umani nei due Paesi e nel mondo. La pubblicazione dei rapporti è stata accompagnata da un comunicato, in cui si dichiara che la desecretazione e declassificazione dei documenti "è un processo complesso e multi-agenzia", in cui il governo statunitense "tiene conto di numerosi fattori, tra cui la sicurezza nazionale, la protezione della fonte ed eventuali rischi e benefici derivanti dalla divulgazione di informazioni specifiche". Il comunicato si conclude con un impegno da parte del Paese nordamericano: